
La sesta sezione della Corte di Cassazione ha confermato la condanna a tre anni e 4 mesi di reclusione inflitta, per danneggiamento e simulazione di reato, dalla corte d’appello di Palermo a Lucio Giacalone, 69 anni, di Mazara del Vallo (Trapani), fratello di Bruno Giacalone, coinvolto nell’operazione antimafia «Annozero" (condannato a 18 anni in primo e secondo grado. Lo scorso aprile, per Bruno Giacalone la Cassazione ha annullato la sentenza con rinvio in appello per la rideterminazione della pena).
Processato per danneggiamento a mezzo di incendio doloso e simulazione di reato, Lucio Giacalone era stato assolto dal giudice monocratico di Marsala il 6 marzo 2023. In secondo grado, però, lo scorso 14 novembre, la Corte d’appello di Palermo lo ha condannato per simulazione di reato. Giacalone è stato accusato di aver incendiato, il 7 agosto 2017, a Mazara del Vallo, una piattaforma aerea elevabile, il cosiddetto "ragno», di proprietà dell’imprenditore edile Michele Tumbiolo.
E di avere riportato, nell’attentato incendiario, delle ferite (due fratture all’anca). Per questo, secondo l’accusa, avrebbe simulato di essere stato investito da un’auto pirata a circa 130 metri di distanza dal luogo dell’attentato, dove venne trovato dalla polizia
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