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«Nel Belice manca l’acqua», i sindaci insorgono

I primi cittadini di diversi paesi del Trapanese lamentano interruzioni e guasti, con turni di erogazione che arrivano fino a 15 giorni e continui disagi per i cittadini

Foto d'archivio

Una «emergenza idrica drammatica», con «disservizi aumentati nelle ultime settimane». È l’Sos lanciato in queste ore dai sindaci del Belice, tra Vita, Salemi, Gibellina, Santa Ninfa, Salaparuta, Poggioreale e Partanna, che in un nota esprimono forte preoccupazione per la situazione in cui versano i propri Comuni quanto a siccità: «Dopo tre razionamenti d’acqua tra dicembre 2024 e marzo 2025, ci era stato comunicato il ripristino di una riduzione che avrebbe portato sollievo alla popolazione, ma di questo ripristino non abbiamo visto nemmeno l’ombra e i dati che risultano a Siciliacque si scontrano con una realtà diversa».

Il problema è la diga Garcia, che ha volumi in calo rispetto al 2024, tanto da giustificare la riduzione dell’immissione idrica nel distretto, deciso dall’Autorità di Bacino per mantenere operativo l’invaso almeno fino al prossimo ottobre.

Una decisione che, come spiega il primo cittadino di Salemi, Vito Scalisi, «ha messo in seria difficoltà la rotazione idrica, anche perché il 70% del nostro fabbisogno dipende proprio dalla diga, con i pozzi riattivati su input della Regione che non bastano, dunque, a coprire tutto l’uso potabile». Ma a monte c’è anche un’altra criticità.

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