Incidente sul lavoro in un cantiere edile, ieri a Trapani, dove un operaio di 62 anni, di Calatafimi, è caduto dal secondo piano di una impalcatura, procurandosi gravi ferite che ne hanno reso necessario il trasferimento al trauma center di Villa Sofia a Palermo. «È giunto il momento di chiamare gli incidenti sul lavoro per quello che sono, ovvero operaicidi. Il lavoro non può nè ferire nè uccidere», afferma il segretario provinciale della Fillea Cgil di Trapani Gaspare Giaramita. «Sono troppe - aggiunge - le regole sulla sicurezza che vengono disattese, tra queste l’ordinanza regionale che stabilisce il divieto di lavoro nei cantieri, per coloro che svolgono attività fisica intensa al sole, nei giorni in cui le temperature sono alte. La dove i datori di lavoro non rispettano le norme, chiediamo alle forze di polizia e a tutti gli organi competenti di vigilare a difesa della legalità, della sicurezza e della salute degli operai». «Siamo vicini all’operaio rimasto gravemente ferito a Trapani e alla sua famiglia, ci auguriamo vada per il meglio, ma siamo stanchi di assistere a questo continuo stillicidio che non fa che confermare che la sicurezza non è ancora per niente una priorità». Ad affermarlo sono Federica Badami segretaria generale Cisl Palermo Trapani e Francesco Danese segretario generale Filca Cisl Palermo Trapani commentando l’ennesimo incidente sul lavoro. «Quello edile è fra i settori piu martoriati, vogliamo fatti perché servono controlli a tappeto in tutti i luoghi di lavoro, maggiore prevenzione, formazione e serve una stretta penale per le aziende che non rispettano le regole. La cultura della sicurezza va coltivata sin dalle scuole, tutti devono aver chiaro che il lavoro è vita non morte e disperazione», concludono Badami e Danese.