«Mi sto preparando al conclave con la preghiera, affinché lo Spirito Santo mi possa aiutare e guidare». Sono le parole del cardinale siciliano Baldassare Reina, vicario generale per la diocesi di Roma, uno dei più stretti collaboratori del Pontefice morto lunedì. «Abbiamo iniziato le congregazioni dei cardinali, quindi ci sono stati i giuramenti di segretezza. Posso solo dire che all’inizio sono stato un po’ disorientato, ho sempre guardato i conclavi dall’esterno, ma adesso mi sento più sereno perché so che in quei giorni sarà lo Spirito Santo a guidarmi, mi affiderò a lui». Il cardinale Reina ricorda commosso Papa Francesco. «L’ultima volta che l’ho incontrato è stato dopo che era uscito dall’ospedale Gemelli, stava un po’ meglio, nonostante le sofferenze. Avevamo un bel rapporto. Mi riceveva con una certa frequenza come vicario ed era molto attento su come andava il programma pastorale. Mi rimarrà di lui tanto, l’affetto e la fiducia». Reina ricorda quando ha incontrato Bergoglio la prima volta durante il suo viaggio apostolico a Lampedusa. «Io sono originario di San Giovanni Gemini, Agrigento, e in quel periodo mi trovavo lì. Mi ha molto colpito quell’omelia, c’erano state una serie di stragi nel mar Mediterraneo e lui ci chiese chi aveva pianto per quelle vittime. Da quel momento Papa Francesco mi è entrato nel cuore». Il cardinale nella giornata del Venerdì Santo è stato delegato dal Pontefice a presiedere la Via Crucis al Colosseo. «Non solo per me, ma per tutti è stato davvero un profeta che ha aperto tante strade. Adesso questo tesoro va raccolto e offerto all’umanità».