Uccise la giovane moglie a coltellate, al via a Trapani il processo di appello
Sarà avviato domani (27 febbraio 2025), davanti alla seconda sezione della Corte d’assise d’appello di Palermo, il processo per l’omicidio di Maria Amatuzzo, 29 anni, palermitana uccisa a coltellate, nel pomeriggio del 24 dicembre 2022, nella sua abitazione di Marinella di Selinunte che fino a poco tempo prima aveva condiviso con il marito, Ernesto Favara, 65 anni, ex pescatore di Castelvetrano. Per l’omicidio, lo scorso 22 luglio, Favara è stato condannato all’ergastolo dalla Corte d’assise di Trapani, presieduta da Enzo Agate, che ha escluso la sola aggravante dei “motivi abietti e futili», ma confermato la premeditazione. Il «fine pena mai» era stato invocato dal pm della Procura di Marsala Stefania Tredici. Prima della camera di consiglio, l’avvocato difensore Margherita Barraco aveva depositato una memoria con la quale chiedeva (senza successo) la derubricazione in omicidio preterintenzionale. Una tesi alquanto improbabile, considerando il numero (ben 28) di coltellate inferte alla giovane. Subito dopo il delitto, Favara venne arrestato dai carabinieri, per strada, vicino casa, mentre aveva ancora in mano il coltello sporco di sangue. Maria Amatuzzo, qualche mese prima di essere uccisa, aveva lasciato il marito (attualmente sotto processo, in Tribunale, a Marsala, anche per maltrattamenti familiari) ed era andata a vivere con un altro uomo, Liborio Cammarata. La vigilia di Natale 2022, la vittima sarebbe stata attirata con un pretesto dal Favara nell’abitazione di Marinella di Selinunte: «Vieni a prenderti il cappotto, io non sarò a casa»; ma quando entrò nel garage venne subito accoltellata.