
«Non ho toccato mia madre. È vero ho devastato casa per un forte litigio, ma non l’ho picchiata». È quanto ha detto il cinquantunenne Girolamo Peraino ieri, 21 febbraio, dinanzi al gip. Ma la sua versione non è bastata a evitargli il carcere. Ieri il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Marsala, Sara Quittino, ha convalidato il fermo dell’uomo, accusato dell’omicidio preterintenzionale della madre, Anna Peralta, 80 anni, deceduta all’ospedale Paolo Borsellino di Marsala lo scorso martedì, a seguito di una grave emorragia interna causata dalle percosse subite dal figlio.
Durante l’interrogatorio, Girolamo Peraino ha negato tutto. Ha ammesso di avere avuto un litigio con la madre e di essersi sfogato distruggendo casa, spaccando vetri, rompendo porte, finestre e tutto ciò che gli capitava davanti, ma ha assicurato di non averla picchiata. L’uomo ha risposto a tutte le domande, dando una versione totalmente diversa da quella che ha portato al fermo. Ha negato di avere preteso soldi dall’anziana. Il litigio, secondo la versione che ha dato al gip, sarebbe scaturito da altri motivi.
Le indagini sono condotte dai carabinieri della compagnia di Marsala, coordinati dalla procura. I militari dell’Arma hanno avuto sospetti sin dal primo momento sull’uomo e l’avevano già interrogato lunedì, prima che la donna morisse. Poi martedì, dopo il decesso, il fermo.
Il cinquantunenne è difeso dall’avvocato Francesco Roberto Vinci, coadiuvato dall’avvocato Francesca Frusteri, entrambi del foro di Marsala. «Il mio assistito - ha dichiarato Vinci - si è sottoposto ad interrogatorio rispondendo a tutte le domande. Ha fornito la propria versione dei fatti che certamente non coincide con l’ipotesi accusatoria. Ovviamente, gli elementi forniti da Girolamo Peraino saranno oggetto di riscontro. Le indagini sono ancora in corso e si resta in attesa dell’esecuzione dell’autopsia che meglio potrà far luce sull’evento».
Peraino avrebbe percosso violentemente la madre dopo che quest’ultima si era rifiutata di dargli del denaro, tanto da procurargli, come hanno confermato i medici dopo visite accurate e una Tac, una rottura della milza e una grave emorragia interna. L’anziana era stata aggredita dal figlio, secondo l’accusa, domenica scorsa. Poi, sopraffatta dalle violenze e dalla disperazione, avrebbe ingerito 15 compresse di Tachipirina, forse nel tentativo di togliersi la vita. Ma i medici dell’ospedale Paolo Borsellino di Marsala hanno confermato che il decesso non è avvenuto per l’avvelenamento da farmaci, bensì per la grave emorragia interna.
Il dramma familiare si è consumato nella villetta alla periferia di Marsala, in via Oberdan, dove Anna Peralta e il figlio vivevano. La casa è stata posta sotto sequestro. La salma si trova presso l’obitorio dell’ospedale di Marsala e la prossima settimana verrà effettuata l’autopsia.
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