L'anziana morta a Marsala, il figlio nega le accuse ma il gip convalida il fermo
La chiave della tragedia potrebbe essere tutta in quella casa. I carabinieri della compagnia di Marsala hanno sequestrato, su disposizione della Procura, l’appartamento di via Oberdan, alla periferia della città, dove viveva il cinquantunenne Girolamo Peraino con la madre Anna Peralta, di 80 anni. L'anziana è morta martedì scorso (18 febbraio) all’ospedale Paolo Borsellino di Marsala dopo le gravi lesioni provocatele, secondo gli inquirenti, dalle percosse del figlio, che è accusato di omicidio preterintenzionale. Nell'interrogatorio di garanzia che si è svolto oggi, 21 febbraio, Peraino ha negato le accuse. Il gip, Sara Quittino, ha convalidato il fermo e ha disposto la custodia cautelare in carcere. L'uomo è attualmente rinchiuso nella casa circondariale di Trapani. L’appartamento è stato trovato dai militari dell’Arma a soqquadro, vetri spaccati, mobili, sedie e arredi distrutti. I carabinieri stanno indagando anche per capire se l’uomo sia andato in escandescenza e quindi abbia distrutto casa, nel momento in cui stava picchiando la madre. Già lunedì i militari dell’Arma avevano avuto dei sospetti, al punto da interrogarlo in caserma, lui avrebbe risposto a qualche domanda, ma senza convincere gli inquirenti, che hanno rilevano alcune contraddizioni. Poi, dopo il decesso della madre, il fermo. Questa mattina, nel corso dell’interrogatorio di garanzia da parte del gip del tribunale di Marsala, Peraino è stato chiamato a spiegare il motivo delle lesioni riportate dalla madre e anche dei lividi riscontrati dai medici, segni di percosse precedenti. Secondo una prima ricostruzione, domenica scorsa, vi sarebbe stata l’ennesima richiesta di denaro di Girolamo Peraino, da tutti conosciuto come Gery. Lui avrebbe picchiato la madre al culmine di una lite perché forse questa volta l’anziana non aveva intenzione di cedere alle sue richieste di denaro. Un colpo allo stomaco e poi va via, a quel punto la donna, incapace, forse debole a causa dei continui soprusi, avrebbe tentato il suicidio. È stato il figlio minore Antonio Maurizio a chiamare il 118. In ospedale, la donna, ancora lucida, ha confessato al medico del pronto soccorso di avere ingerito quindici compresse di Tachipirina. I medici hanno chiamato il centro antiveleni e le hanno applicato le flebo. Si sono accorti però da una prima visita che c'era qualcosa di ancora più grave, oltre all'avvelenamento da farmaci. La signora aveva vari ematomi un po' in tutto il corpo. Il primario di Chirurgia toracica del Borsellino, Paolo Franco Buffa, ha deciso per il ricovero e sono cominciati gli accertamenti. I sanitari si sono accorti a quel punto, con l'ausilio di una Tac, di una grande emorragia in corso. «Non è morta per l’avvelenamento da farmaci - precisa il primario -. Ho capito subito che qualcosa non andava. L’abbiamo fatta ricoverare in Chirurgia toracica perché c’era una sospetta lesione ai bronchi, ma poteva essere un episodio normale, vista l’età». Invece, no. La paziente stava male anche per le percosse e il medico l’ha intuito valutando anche lo stato di prostrazione dell’anziana. «Ho sospettato che ci fosse qualcosa di più grave e l’ho visitata integralmente. Ho visto che c’erano degli ematomi alle gambe e aria nel viso. Quest’ultima è sintomo di trauma diretto o indiretto. Dopo averla visitata, ho disposto un approfondimento con una Tac intestinale. L’esame ha confermato i miei sospetti: c’era una grave emorragia per la rottura della milza. Quindi, l’abbiamo operata di urgenza. Ma è stato inutile: la signora Anna non ce l’ha fatta». Anche il primario di Rianimazione Roberto Maniscalco ha raccontato di aver fatto il possibile per salvarla, ma i tentativi sono stati inutili. «Abbiamo allertato subito le forze dell’ordine e l’Asp. Era nostro dovere - racconta Maniscalco - Girolamo Peraino era presente dopo l’intervento chirurgico, poi nel passaggio dalla sala operatoria alla terapia intensiva non l’abbiamo più visto». La salma è a disposizione dell’autorità giudiziaria e nei prossimi giorni sarà effettuata l’autopsia.