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La senatrice sorella di Cucchi sull'inchiesta del carcere di Trapani: «Basta torture, si fermi il disegno di legge Sicurezza»

Ilaria Cucchi mostra una foto del fratello Stefano, pestato in caserma

Anche la senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra, Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, il giovane ucciso a Roma il 22 ottobre 2009 mentre era sottoposto a custodia cautelare (il 4 aprile 2022 la Corte di Cassazione ha condannato in via definitiva due carabinieri) commenta l’inchiesta sul carcere di Trapani.

«Ancora agenti della polizia penitenziaria accusati di violenze e torture, questa volta a Trapani. Una cosa gravissima. Ormai non c’è regione d’Italia dove le mele marce della polizia penitenziaria non siano accusate di abusi e comportamenti violenti ai danni dei carcerati. Poche mele marce che però infangano l’intero corpo della polizia penitenziaria. Anche dopo questa ennesima inchiesta della magistratura che ha portato agli arresti domiciliari 11 agenti e alla sospensione dal servizio per altri 14 il sottosegretario Delmastro prova gioia intima?».

«È ora di dire basta alle torture in carcere. Chiediamo al ministro Nordio - aggiunge - di intervenire, ma soprattutto chiediamo alla maggioranza di fermarsi con le disposizioni del ddl Sicurezza che peggioreranno la situazione negli istituti penitenziari».

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