La polizia di Stato di Alcamo ha dato esecuzione a due ordinanze di misura cautelare: la prima di custodia in carcere emessa dal Gip del tribunale di Trapani, nei confronti, di un cittadino marocchino resosi responsabile di numerose rapine, la seconda degli arresti domiciliari con l'applicazione del braccialetto elettronico, emessa dalla Corte di Appello di Palermo nei confronti di un noto pregiudicato alcamese responsabile di numerosi furti ai danni di attività commerciali.
Le indicate misure originano da una scrupolosa attività svolta dagli agenti della squadra investigativa del Commissariato di Alcamo allorché, tra la fine del mese di settembre ed i primi giorni del mese di novembre, principalmente nel centro storico della città di Alcamo, si sono registrati molteplici furti in abitazione ed ad esercizi commerciali, nonché rapine in pregiudizio di anziane donne che, proprio per la loro vulnerabilità, erano facili prede da colpire, destando particolare preoccupazione nella cittadinanza.
In particolare, alla luce di due gravi rapine consumate tra la fine di settembre e la metà di ottobre in pregiudizio di due anziane signore, rispettivamente di anni 82 e 87, gli agenti della squadra investigativa del Commissariato di Alcamo, sulla base delle dinamiche raccontate dalle vittime, hanno rilevato come gli eventi in argomenti fossero riconducibili ad un unico autore che agiva in solitaria.
Il lungo e attento esame di numerosi filmati acquisiti da diversi sistemi di sorveglianza ha consentito di individuare l’autore delle rapine in un cittadino extracomunitario di nazionalità marocchina di anni 39, senza fissa dimora, che, peraltro, è stato identificato da una delle vittime a seguito di riconoscimento fotografico.
I poliziotti hanno fermato il cittadino straniero presso l’autostazione dei pullman in procinto di lasciare il comune di Alcamo ed hanno, quindi, dato corso alla misura cautelare. Gli operatori della squadra investigativa hanno poi dato esecuzione alla misura cautelare personale degli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico, emessa dalla Corte di Appello di Palermo nei confronti di un giovanissimo pregiudicato alcamese il quale, sebbene già sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora con prescrizioni, aveva messo a segno una serie ininterrotta di furti - più di dieci quelli denunciati dalle vittime - in pregiudizio di esercizi commerciali, palestre, uffici comunali ed abitazioni.
Dai fatti oggetto di indagine è emersa l’inidoneità della misura a cui risultava sottoposto il giovane e per i quali è stato richiesto l'aggravamento della stessa con quella custodiale domiciliare con applicazione del braccialetto elettronico.
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