La maestra Bonafede nega le accuse. «Non ho mai fatto parte di nessuna associazione mafiosa, non ho mai convissuto con alcuno anche perché ho abitato con mia madre fino al 2021, si figuri se potevo dormire fuori casa, vai a trovare una giustificazione. Le volevo dire soltanto, le volevo chiedere di valutare la mia posizione per quella che è e mi auguro di trovare in lei quel giudice di Berlino che tutti ci auguriamo di incontrare». Ha negato di aver fatto parte di Cosa nostra e di aver convissuto con Matteo Messina Denaro e ha chiesto al giudice di ascoltare le sue ragioni Laura Bonafede, la maestra sentimentalmente legata al boss trapanese che oggi è stata condannata a 11 anni e 4 mesi per associazione mafiosa.
L’imputata la scorsa udienza ha reso dichiarazioni spontanee tentando di raccontare la sua versione sul rapporto che l’ha legata all’ex ricercato, morto un anno fa. All’insegnante di Campobello di Mazara, figlia dello storico capo mafia Leonardo Bonafede, i pm hanno inizialmente contestato il reato di favoreggiamento aggravato poi modificato in associazione mafiosa riconoscendo alla donna un ruolo partecipativo in Cosa nostra. Accuse che l’insegnante ha smentito durante le sue dichiarazioni spontanee.
La donna ha raccontato di aver conosciuto da bambina Messina Denaro e di aver ricevuto amicizia e attenzioni da lui, antico conoscente del padre, nei momenti difficili della sua vita come dopo l’arresto e la condanna del marito, Salvatore Gentile, all’ergastolo per omicidio.
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