È il 22 giugno 2022, il tecnico Ignazio Chianetta (nella foto con Nino Papania) che un anno prima aveva lasciato la società del Dattilo calcio, compagine con la quale aveva conquistato la promozione dall’Eccellenza in Serie D, diventa allenatore dell’Asd Sc Mazarese 2. Il neo tecnico era stato fortemente voluto dal presidente della società di calcio Giampiero Giacalone.
Chianetta, però, da due anni fa parte a pieno titolo di quella speciale «cerchia» di amici vicini all’ex senatore alcamese Nino Papania, che si occupa del «postificio» grazie ai corsi della formazione professionale, e con il quale ha un rapporto di appartenenza completa. Così nelle more di confermare la sua volontà a Giacalone, due giorni prima Chianetta informa Papania della richiesta di allenare la squadra di calcio mazarese. Fatto di cui Papania - scrive il gip - «si dice già al corrente».
Inoltre, nel corso della conversazione Chianetta chiede a Papania, una sorta di approvazione in merito alla possibilità di diventare allenatore della squadra di calcio, in quanto non vorrebbe creare imbarazzi o problemi per lo stesso Papania perché andrebbe a trascurare la propria campagna elettorale.
L’ex senatore, invece, lega immediatamente questa possibilità ad una opportunità elettorale che andrebbe a rafforzare i piani già delineati su Mazara del Vallo. Vale a dire o la candidatura unitamente a Maricò Hopps oppure la candidatura di un «trapanese» se questi dovesse accettare. Papania poi esprime le sue considerazioni circa «l’enorme capacità e possibilità da parte di Giampiero Giacalone di spostare un bacino di voti, anche in suo favore. Ma al tempo stesso anche il suo timore che questi si candidi per conto suo».
Circa mezz’ora dopo sempre del 20 giugno 2022, gli investigatori intercettano una conversazione di Ignazio Chianetta con Cosimo Tombarello (che diverrà direttore generale della squadra dì calcio), al quale riferisce le circostanze e le modalità dell’incarico che Giacalone vorrebbe conferirgli dicendogli al contempo di un incontro che sarebbe avvenuto tra Giacalone, Vincenzo Silaco (vicepresidente della società calcistica e politicante mazarese) e tale Marzocco, da un lato, e lo stesso Chianetta, Papania e il suo autista David Piccichè dall’altro.
Si legge nell’ordinanza: «Tale commistione di interessi tra persone fisiche/giuridiche emerse nel corso delle indagini si presta a presagire opacità in ordine al vorticoso giro di movimentazioni bancarie rilevate sui rapporti riconducibili ai medesimi». Insomma le conversazioni intercettate, «assumono tutta un’altra veste, andandosi perfettamente ad incastonare con quella politica di reperimento di bacino elettorale, attuato però con soldi pubblici», scrive il gip.
Per gli investigatori delle Fiamme gialle che stanno indagando, non trovano giustificazione le somme dirette da Associazione Tai (ente che assieme al Centro siciliano per la formazione professionale riceve fondi europei e regionali per la formazione ed entrambi sono controllati da Papania assieme al suo gruppo ristretto composto da Manfredi Vitello, Ignazio Chianetta e Angelo Rocca) verso Asd Sc Mazarese 2, avvenute mediante bonifici per 12 mila euro. Ma di bonifici a favore della società di calcio mazarese non vi è solo quello. C’è anche un bonifico del febbraio 2022, di 22 mila euro, un altro bonifico di 6 mila euro disposto da Mario Castelli, presidente dell’ente di formazione Ires (indagato, per lui divieto di dimora nelle province di Trapani e Palermo).
Inoltre come accertato dagli investegatori Chianetta, consigliere comunale di Marsala, era coinvolto, fra le altre cose, nel sistema di falsificazione degli attestati per i corsi di formazione, necessari per ottenere i fondi europei illecitamente. Le intercettazioni hanno rivelato come Chianetta discutesse apertamente della produzione di attestati falsi e della gestione dei finanziamenti per creare posti di lavoro destinati a parenti e amici dei politici locali.
Ma tra gli indagati c’è anche l’ex consigliere di Erice, Alessandro Manuguerra, è accusato di aver ricevuto compensi per 1.600 euro, derivanti da somme provenienti da bonifici eseguiti dall’Associazione Tai, uno degli enti sotto controllo dell’organizzazione. Questi compensi sarebbero stati giustificati con attività di prefazioni mai rese, mentre in realtà avrebbero finanziato il suo impegno attivo nella campagna elettorale di Simona Mannina, capolista del movimento Via, partito politico legato a Papania. E tra le transazioni sospette figurano anche pagamenti ad altri beneficiari finiti ora indagati.
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