La mafia in provincia di Trapani non è finita con la cattura e la morte di Matteo Messina Denaro. Infatti, se da un lato si lavoro su tutto il materiale rinvenuto nella pertinenza del defunto boss, nei covi, nelle abitazioni dei familiari, delle amanti, dei favoreggiatori e di altri indagati, dall’altro l’attività investigativa delle forze dell’ordine, continua ancora e si è sempre alla ricerca dei tanti personaggi, che per trent’anni, hanno coperto la latitanza in provincia di Trapani di diabolik.
Intanto, si continua a sistemare tutto il materiale rinvenuto in questi mesi in attesa di poter arrivare anche a quel “tesoro” che si dice fosse in possesso del boss e che sicuramente ha lasciato nelle mani di qualcuno.
Ancora oggi però continuano a lasciare perplessi i numeri delle cose rinvenute e sequestrate. Pizzini, lettere, cellulari, documenti, numeri, appunti di ogni genere, ma anche altro materiale ritenuto interessante ai fini delle stesse indagini come per esempio la quantità di chiavi. Contando le quattro chiavi che hanno portato in estate gli investigatori a Mazara del Vallo, fino al garage del condominio di Via Castelvetrano, pare che dal giorno della cattura di Messina Denaro a Palermo, siano state inventariate ben 122 chiavi. Viene da chiedersi quali altre porte aprono?
E in quante altre città si trovano le abitazioni dove insistono queste porte. È stato accertato infatti che il boss viaggiava tranquillamente.
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