Bancarotta fraudolenta per distrazione e documentale, autoriciclaggio e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte: sono le ipotesi di reatoper le quali la Procura di Marsala ha chiesto il rinvio a giudizio degli amministratori, di diritto e di fatto, dell’Acquasplash di Campobello di Mazara: Carmelo Giannilivigni, Rosa Leone, Nicola Caruso e Alfredo Galbo. Nel corso delle indagini preliminari è, invece, deceduto Epifanio Napoli, amministratore unico di una delle società coinvolte nell’inchiesta. Sul procedimento il procuratore Fernando Asaro ha diffuso una nota.
Secondo l’accusa, gli imputati avrebbero «distratto 1’intero complesso aziendale della Acquasplash srl, trasferendolo senza contropartita alla New Acquasplash, oltre che liquidità di cassa appartenenti a detta società, causando un danno patrimoniale rilevante e aggravando oltremodo il deficit fallimentare. Così facendo avrebbero, peraltro, compiuto atti fraudolenti sui beni della Acquasplash per sottrarsi a1 pagamento delle imposte». Gli imputati avrebbero, poi, sottratto parte delle scritture contabili della società fallita, così impedendo, sempre secondo l’accusa, la ricostruzione de1 patrimonio della società fallita.
Si ipotizza, infine, che avrebbero causato il fallimento dell’Acquasplash «attraverso operazioni dolose, consistite nella progressiva omissione de1 pagamento delle imposte». L’indagine, delegata congiuntamente alla Direzione investigativa antimafia di Trapani e alla sezione di pg della Guardia di finanza presso la Procura di Marsala, nel maggio 2022 era sfociata nell’esecuzione di un decreto di sequestro preventivo, per un valore di 450 mila euro (denaro, quote societarie, beni mobili e immobili), nei confronti degli imputati. Successivi accertamenti facevano emergere un deficit fallimentare complessivo per 2 milioni e 401mila euro. L’udienza preliminare davanti al Gup di Marsala per decidere sulle richieste di rinvio a giudizio è fissata per il prossimo 4 novembre.
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