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Caso Anfe a Trapani, in appello tutti assolti: «Non ci fu truffa sulle spese»

Confermata la sentenza di primo grado. Nel 2017 Paolo Genco e Baldassere Di Giovanni furono anche arrestati

Paolo Genco

Assoluzione «perché il fatto non sussiste». Con questa formula la Corte d’appello di Palermo ha confermato la sentenza di assoluzione anche in secondo grado nei confronti di Paolo Genco (nella foto), presidente dell’Anfe - Associazione nazionale famiglie emigrate (difeso dagli avvocati Massimo Motisi e Cinzia Calafiore), e per gli altri imputati coinvolti nell’operazione della guardia di finanza di Trapani «Dirty training».

Assolti anche Paola Tiziana Monachella, responsabile Anfe di Castelvetrano, Aloisia Miceli (direttore amministrativo dell’ente, difesa dagli avvocati Roberto Mangano e Miriam Lo Bello), Rosario Di Francesco (direttore della Logistica della delegazione regionale Sicilia Anfe, difeso dall’avvocato Luciano Fiore), l’imprenditore Baldassare Di Giovanni (difeso dall’avvocato Giovanni Di Benedetto). La Procura di Trapani e le parti civili avevano proposto appello contro l’assoluzione di primo grado, emessa il 22 marzo 2022 dal Tribunale di Trapani, presieduto dal giudice Massimo Corleo, che aveva assolto tutti gli imputati.

Paolo Genco fu arrestato il 12 gennaio del 2017, con Baldassere Di Giovanni, titolare della General Informatic Center e della Coreplast, dai finanzieri ed entrambi finirono ai domiciliari.

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