L’acqua sotto terra nell’Isola sembra esserci, come sanno in molti, e non solo risorse idriche con qualche grossa sorpresa un po’ per tutti. Se i lavori partono realmente la situazione può solamente migliorare, sembra un’ovvietà ma per quanto accade in altre parti non tanto.
Una falda acquifera in contrada Montelongo a pochi chilometri da Alcamo è stata scoperta durante i sondaggi per il raddoppio della conduttura delle sorgenti di Cannizzaro al Bottino per un importo complessivo di tre milioni e 817 mila euro.
Ma le sorprese non sono finite perché è stata rinvenuta anche una falda gassosa di quasi certa origine metanifera. Tecnici della ditta «DLM» Costruzioni di Messina, che ha vinto l’appalto, e operai del Comune di Alcamo hanno avviato il monitoraggio che dovrebbe durare almeno un paio di mesi.
Destinati quindi a slittare i tempi per la realizzazione della conduttura che, come da contratto, debbono durare un anno e sette mesi. I sondaggi geologici sono finalizzati anche a stabilire la portata della falda acquifera in modo da decidere l’eventuale captazione di acqua da immettere nell’attigua conduttura. La sorgente di Cannizzaro, che si trova in territorio di Partinico, è la principale fonte di approvvigionamento, concessa al Comune alla fine degli anni ’80, sindaco Giuseppe Sucameli, con provvedimento di Giuseppe Zamberletti allora capo della Protezione civile nazionale che lo stesso fondò. Dall’ impianto di Cannizzaro arrivano al Bottino costantemente dai 40 ai 45 litri di acqua al secondo. A breve il comune di Alcamo completerà la progettazione per effettuare gli interventi da circa 300mila euro che andranno a migliorare il sistema di pompaggio delle sorgenti di Cannizzaro e che faranno recuperare un’altra decina di litri al secondo. Tali opere, richieste e ottenute dall’ATI idrico tramite il commissario regionale per l’emergenza idrica, hanno canali di assoluta celerità e di sburocratizzazione. L’acqua di Cannizzaro, attraverso un by-pass realizzato alcuni anni fa, viene immessa nella stessa conduttura che arriva da Dammusi, territorio di San Giuseppe Jato, che fino a qualche anno fa dava oltre 70 litri di acqua al secondo, ora appena 10 perché dirottata in alcuni comuni del Palermitano. Appena venti da Sicilacque per un totale disponibile di 55-65 litri con distribuzione ogni nove giorni.
Dal Bottino ogni giorno prelevate con autobotti oltre 500 mila litri di acqua potabile che viene meno alla distribuzione ai cittadini. Usata per irrigare, per piscine e per riempire le autobotti dei vigili del fuoco. Il consiglio comunale ha detto no a ripristinare 4 pozzi privati. Intanto la scoperta della falda acquifera a Montelongo e la falda gassosa hanno fatto slittare l’inizio del cantiere per il raddoppio della conduttura da dove arriva tutta l’acqua potabile delle sorgenti.
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