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L'eredità di Messina Denaro e gli equilibri precari di Cosa Nostra

La scomparsa del boss di Castelvetrano, si legge nella relazione della Dia, «genererà ripercussioni nel panorama mafioso siciliano e con particolare riferimento nella provincia di Trapani»

L’assenza di Matteo Messina Denaro, arrestato a Palermo il 16 gennaio 2023 e morto il successivo 25 settembre a L’Aquila, nel carcere di massima sicurezza, «genererà ripercussioni nel panorama mafioso siciliano e con particolare riferimento nella provincia di Trapani». Si legge nella Relazione semestrale della Dia sulle organizzazioni mafiose, relativa al primo semestre 2023, riportando le dichiarazioni del procuratore di Palermo, Maurizio De Lucia, in audizione in Commissione Antimafia, il 13 luglio 2023.

Il boss di Castelvetrano è stato il capo della provincia di Trapani, sia dal punto di vista materiale sia dal punto di vista formale, «e sulla provincia di Palermo e su tutta cosa nostra ha svolto una funzione carismatica, nel senso che essendo l’ultimo stragista libero e il soggetto in qualche misura anche mitizzato il cui ruolo è cresciuto in forza della sua importanza anche a mano a mano che gli altri venivano catturati, è chiaro che alcune decisioni che riguardavano vicende importanti dell’organizzazione mafiosa hanno ottenuto il suo consenso o quantomeno il suo non dissenso».

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