L'interrogatorio del prestanome di Messina Denaro a Palermo, l'ex pm antimafia Ingroia: «Non m'imbarazza difenderlo»
«Imbarazzo? No. Se gli elementi di prova mi dovessero convincere che ci sono responsabilità da parte dell’architetto Massimo Gentile qualche problema me lo farei. Ma dalle prime notizie che mi hanno fornito i familiari con cui ho parlato, lui è in grado di spiegare la sua posizione». Così l’avvocato Antonio Ingroia risponde all’ANSA alla domanda se non prova qualche imbarazzo, come ex magistrato che in passato è stato in prima linea nella lotta alla mafia a Palermo, a difendere Massimo Gentile, l’architetto arrestato con l’accusa di associazione mafiosa per aver prestato l’identità al boss Matteo Messina Denaro. «Ho accettato la nomina con riserva. In questo momento sono all’estero - aggiunge Ingroia - Domani (29 marzo) all’interrogatorio di Gentile andrà il co-difensore».