Allontanato martedì scorso dall’abitazione per maltrattamenti in famiglia, con decreto d’urgenza emesso dalla procura, un tunisino da parecchi anni residente a Marsala, dopo la denuncia della moglie che aveva chiesto aiuto al 112, dicendo di essere stata minacciata di morte dal marito, è stato successivamente arrestato dai carabinieri e rinchiuso in carcere in esecuzione di un provvedimento del giudice per le indagini preliminari, che ha accolto la richiesta di misura cautelare avanzata dal pubblico ministero.
Il nordafricano è accusato di maltrattamenti non solo alla moglie, ma anche al figlio appena diciottenne. «La nuova misura precautelare - spiega una nota congiunta di procura di Marsala e carabinieri - introdotta con l’ultima legge di riforma del cosiddetto “codice rosso”, consente ora al pubblico ministero, anche fuori dalle ipotesi di flagranza di reato, di emettere un provvedimento di immediato allontanamento nei confronti dell’indiziato di reati quali maltrattamenti in famiglia e atti persecutori, senza attendere la preventiva pronuncia del giudice per le indagini preliminari sull’eventuale applicazione di misure cautelari. Il provvedimento d’urgenza costituisce un efficace strumento per intervenire senza ritardo in ipotesi di particolare gravità, come quella verificatasi nel caso di specie».
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