Per bancarotta fraudolenta in concorso, la procura di Marsala ha chiesto il rinvio a giudizio del commercialista Giulio Bellan (titolare di uno studio di consulenza fiscale, contabile, societaria e finanziaria con sedi, oltre che a Marsala, anche a Pantelleria, Agrigento, Catania e Milano) e di altre tre persone, Luigi Vinci, noto anche per essere stato, alcuni anni fa, presidente del Marsala Calcio, Giovanna Vinci e Pietro Buffa, titolari e amministratori di due società («Vinci srl» e «Vinci sicilian food»), operanti nel settore della produzione di gelati, dichiarate fallite da tribunale alcuni anni fa.
L’indagine, avviata nel 2019, è stata coordinata dall’allora sostituto procuratore di Marsala Antonella Trainito. Giovedì prossimo, davanti al gup Annalisa Amato, si dovrebbe tenere l’udienza preliminare per decidere sulle richieste di rinvio a giudizio (pm Sara Varazi). A difendere i quattro imputati è l’avvocato Salvatore Luigi Sinatra.
Il 12 gennaio 2017, davanti al cancello dell’abitazione di Giulio Bellan, in contrada Cozzaro, alla periferia di Marsala, venne lasciata, in pieno giorno, una testa di cavallo mozzata. Del caso si occupò la Direzione investigativa antimafia. Le indagini, condotte da carabinieri e polizia, esclusero, però, la matrice mafiosa. L’autore del macabro messaggio fu individuato in un giovane tabaccaio marsalese, che venne rinviato a giudizio per minaccia aggravata. Dall’inchiesta, anche questa coordinata dal pm Antonella Trainito, emerse che il tabaccaio aveva rilevato la licenza per una rivendita da un cliente di Bellan, ma non era chiaro il motivo per cui avrebbe tentato di intimidire il commercialista.
Nella foto Giulio Bellan e Luigi Vinci
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