Per stalking e violenza privata aggravata, il gup di Marsala Matteo Giacalone ha condannato a tre anni di reclusione un bidello di 64 anni (C.M. le sue iniziali), di Marsala, in precedenza già condannato, sia in primo grado che in appello, a 5 anni e 8 mesi di carcere per tentata violenza sessuale su una ragazzina di 12 anni e corruzione di minorenne. I reati di stalking e violenza privata sarebbero stati commessi ai danni della stessa minore.
Contestualmente, per falsa testimonianza e calunnia, il gup ha condannato a due anni e mezzo la moglie (M.B., di 50 anni) del collaboratore scolastico. Questo a seguito delle dichiarazioni rese dalla donna nel processo di primo grado che ha visto il marito imputato davanti il tribunale di Marsala. In questo secondo procedimento, al bidello (nel primo già condannato anche all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, con divieto di avvicinamento per due anni, dopo avere scontato la pena, ai luoghi frequentati da minori, e al risarcimento danni in favore della vittima e dei suoi familiari) è stato contestato di avere ripetutamente molestato telefonicamente, pedinato e seguito in bicicletta la ragazzina. Fatti avvenuti nella primavera del 2020, subito dopo l’approccio sessuale. L’uomo aveva anche minacciato la vittima affinché non raccontasse nulla di quanto accaduto nel vecchio casolare di campagna, nell’agro tra Marsala e Mazara del Vallo, dove l’aveva condotta nel tentativo di abusarne.
Oggi il giudice Giacalone ha inoltre disposto un risarcimento danni di 20 mila euro per le «persone offese» (ragazza e genitori), costituitesi parte civile con l’assistenza dell’avvocato Vincenzo Forti, e 1500 euro per l’associazione «Casa di Venere», rappresentata dall’avvocato Roberta Anselmi. In entrambi i procedimenti, il pm è stato Marina Filingeri.
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