Nella mattinata odierna i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Trapani hanno dato esecuzione a un’ordinanza cautelare, emessa dall’ufficio del giudice per le indagini preliminari del tribunale e firmata dal gip Massimo Corleo, nei confronti di tre imprenditori della provincia di Trapanesi e uno della provincia di Palermo, indagati, a vario titolo, per i delitti di truffa aggravata, fittizia intestazione, autoriciclaggio e violazioni della normativa inerente ai subappalti.
Al centro delle indagini, condotte dai carabinieri sotto la direzione della procura di Trapani, figurerebbe l’attività di un imprenditore marsalese di 46 anni, Francesco Salvatore Russo, già coinvolto nel processo Scrigno del 2019. L’imprenditore, attraverso aziende operanti nel settore edile ed agricolo, intestate fittiziamente alla moglie, e con la connivenza di altri imprenditori trapanesi e palermitani, secondo l’accusa ha eseguito a Favignana, in violazione della normativa dei subappalti, lavori pubblici di manutenzione che erano stati aggiudicati ad altre aziende del settore. Nel corso delle indagini sarebbe emerso che i proventi delle attività delittuose sarebbero stati reimpiegati e reinvestiti per acquistare beni immobili e automezzi.
Russo è stato sottoposto al regime degli arresti domiciliari (con braccialetto elettronico), mentre alla moglie è stato imposto il divieto di dimora. Nei confronti di Russo è stato disposto anche il sequestro preventivo delle ditte e dei beni a lui riconducibili, nonché della somma di circa centomila euro quale provento dei lavori eseguiti in subappalto. Nell’inchiesta sono indagati anche un imprenditore di Alcamo e un’imprenditrice di Carini domiciliata a Montelepre.
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