I finanzieri del comando provinciale di Trapani hanno dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro preventivo, emesso dal tribunale di Trapani – sezione misure di prevenzione, nei confronti di un imprenditore di Paceco, riguardante l’applicazione di una misura di prevenzione patrimoniale, su richiesta della Procura della Repubblica di Trapani. Nello specifico, le indagini e gli accertamenti eseguiti dai militari del Gruppo di Trapani, sotto la direzione dell’autorità giudiziaria del capoluogo, hanno riguardato l'indagato, già gravato da precedenti penali relativi alla coltivazione e lo spaccio di sostanze stupefacenti, che alla luce della condotta e del tenore di vita, si ritiene che viva abitualmente, anche in parte, con i proventi delle attività illecite. Gli accertamenti economico, finanziari e patrimoniali, infatti, hanno consentito di porre in evidenza la “sproporzione” tra gli esigui redditi dichiarati dal nucleo familiare dell’indagato e gli incrementi patrimoniali registrati nel periodo di riferimento, nonché la disponibilità indiretta di beni immobili e mobili, per i quali è stato possibile presumere che gli stessi, seppur formalmente intestati a persone facenti parte del proprio nucleo familiare, fossero il frutto o il provento dei traffici illeciti riconducibili al prevenuto. Il Tribunale di Trapani condividendo la proposta per l’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale del procuratore della Repubblica di Trapani, ha emesso un decreto d’urgenza, ai sensi della vigente normativa antimafia, con il quale ha disposto il sequestro di tre immobili destinati a struttura turistica ricettiva ubicata in Trapani, otto veicoli, sei rapporti bancari, l’intero compendio aziendale di una ditta individuale e i beni intestati ad un’associazione, per un valore di mercato stimato intorno ai 500.000 euro.