Un incendio che poteva trasformarsi in un disastro ambientale è stato per fortuna circoscritto a Mazara. Attorno alle 10:30 infatti sono divampate le fiamme a bordo del motopesca Leovito fermo agli ormeggi in banchina Ammiraglio Francese nel Porto di Mazara del Vallo. Immediatamente il personale della sala operativa della Capitaneria che ha avvistato per prima il propagarsi delle fiamme, ha messo messo in moto la macchina dei soccorsi che, nel rispetto delle vigenti procedure previste dalla monografia antincendio del porto, ha permesso di domare le fiamme senza ulteriori danni collaterali.
Fondamentale l’intervento dei mezzi navali della guardia costiera che in attesa dei vigili del fuoco, hanno raggiunto il peschereccio cercando di estinguere il fuoco con i mezzi di esaurimento di bordo. Il servizio Nostromi della capitaneria ha fatto subito allontanare le unità ormeggiate di fianco al motopesca in fiamme per evitare che l’incendio si propagasse a più pescherecci. Ancora non si è in grado di stabilire le cause dell’incendio, gli uomini della guardia costiera stanno sentendo l’armatore Leonardo Asaro, che sembrerebbe, dalle prime ricostruzioni, essere stato l’unico presente a bordo.
Non ci sono feriti, ma soltanto tanto spavento. Tra le ipotesi avanzate quella di un probabile cortocircuito a bordo. Il natante ha subito molti danni sopratutto alla cabina di pilotaggio dove le strumentazioni sono andate bruciate. Il comandante Raffaele Giardina sottolinea «che il frequente addestramento, ha permesso di affinare le sinergie operative di tutte le forze in campo, assicurate dalla professionalità e dall’organizzazione del Corpo delle Capitanerie di Porto a cui la legge affida il coordinamento delle operazioni in mare anche nei casi di unità incendiati in porto per la sicurezza della vita umana in mare ed il loro quotidiano impegno a tutela dei cittadini»,
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