È prevista per lunedì prossimo, davanti la Corte d’assise di Trapani, la prima udienza del processo a carico di Ernesto Favara, 64 anni, ex pescatore, di Castelvetrano, accusato di avere ucciso a coltellate, il 24 dicembre 2022, a Marinella di Selinunte, la moglie Maria Amatuzzo, di 29 anni, di Palermo.
Lo scorso 14 novembre, a rinviare a giudizio l’ex pescatore è stato il gup del Tribunale di Marsala, Riccardo Alcamo. Subito dopo il delitto, Favara venne arrestato dai carabinieri, per strada, vicino casa, mentre aveva ancora in pugno il coltello sporco di sangue. A sostenere l’accusa nel processo sarà il sostituto procuratore di Marsala Stefania Tredici.
Amatuzzo, qualche mese prima di essere uccisa, aveva lasciato il marito (attualmente sotto processo, in Tribunale, a Marsala, per maltrattamenti familiari) ed era andata a vivere con un altro uomo. Il 24 dicembre 2022, Amatuzzo sarebbe stata attirata con un pretesto da Favara nella sua abitazione di Marinella di Selinunte («Vieni a prenderti il cappotto, io non sarò a casa»), ma quando entrò nel garage venne accoltellata. Dall’autopsia è emerso che i fendenti sarebbero stati 28, inferti in varie parti del corpo. Tra le cinque aggravanti contestate dall’accusa, anche i «futili motivi» (gelosia), la premeditazione e la crudeltà, perché dopo avere inferto colpi letali continuava ad accoltellarla.
Favara è difeso dagli avvocati Margherita Mariella Barraco e Valentina Blunda, mentre le parti offese (genitori, una sorella e uno zio della Amatuzzo) sono assistite dall’avvocato Vito Daniele Cimiotta. Oltre a loro, si sono costituite parti civili anche due associazioni antiviolenza sulle donne rappresentate dalle avvocatesse Roberta Anselmi e Marilena Messina. Ernesto Favara è attualmente rinchiuso nel carcere di Trapani.
Nella foto Maria Amatuzzo
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