Un filo rosso lega lo stupratore seriale della Garbatella, Valentine Omwanta, alla Sicilia. L’uomo infatti e lo stesso che nel luglio 2016 aveva massacrato una donna a Valderice, mentre si trovava in un centro per richiedenti asilo.
Il nigeriano questa volta è stato inchiodato dal Dna, ora si cercano altre donne che possano essere state violentate da lui. Il nigeriano di 32 anni è accusato di avere abusato di una 44enne nel settembre 2022 e una 19enne nel maggio scorso. Entro qualche settimana, nella cella di Velletri che ospita Valentine Omwanta, manovale, potrebbero essere notificate altre misure cautelari nelle quali gli viene contestato il reato di violenza sessuale. Violento e spietato, ha tentato di soffocare le sue vittime.
Già nel 2016 Omwanta era stato arrestato per avere massacrato di botte una donna di 57 anni, sposata e madre di un ragazzo, fuori da un centro ricreativo a Valderice. L’aveva anche rapinata, proprio come ha fatto con le due vittime a Roma e ad Anzio. In quell’occasione il nigeriano, arrivato in Italia su un barcone con altri migranti pochi mesi prima, si era rifugiato nel Centro di accoglienza per richiedenti asilo di Mineo (nella foto), dove era ospite, ma prima ancora in quello presso l’Hotel Villa Sant’Andrea a Valderice, vicino al luogo dell’aggressione. A scovarlo furono i carabinieri, che lo arrestarono per tentato omicidio. Impossibile, tuttavia, all’epoca effettuare esami del Dna, anche la banca dati nazionale non consentiva una mappatura complessiva dei profili genetici di persone sospettate o già responsabili di violenza.
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