Corte di Cassazione, azienda di Paceco restituita a un imprenditore considerato vicino alla mafia
Torna definitivamente nella disponibilità di Carmelo Salerno di Paceco, l'azienda ortofrutticola prima sequestrata, poi dissequestrata, a cui era seguito un ricorso da parte dei magistrati della Dda di Palermo. A fine maggio 2023 i carabinieri del comando provinciale di Trapani avevano eseguito su disposizione del gip del tribunale di Trapani il sequestro dell’azienda di proprietà di Salerno, pregiudicato mafioso, attualmente in carcere. Trasferimento fraudolento di valori in concorso e di autoriciclaggio i reati contestati. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori dei carabinieri di Trapani, Carmelo Salerno avrebbe gestito a Paceco due attività commerciali attribuendone fittiziamente la titolarità a parenti, in modo da eludere le leggi in materia di misure di prevenzione patrimoniali. L'uomo è rimasto coinvolto in diverse operazioni e condannato, in appello, a dodici anni di carcere nell'ambito del processo Scrigno, relativo al mandamento mafioso di Trapani. Le indagini fecero emergere un suo ruolo nei rapporti tra cosa nostra trapanese e l’allora deputato Paolo Ruggirello, condannato nello stesso processo per concorso esterno in associazione mafiosa. A giugno poi l’azienda ortofrutticola fu dissequestrata: il tribunale del riesame di Palermo, aveva accolto il ricorso degli avvocati Vito e Salvatore Galluffo. La ditta di prodotti ortofrutticoli, con un volume di affari annuo di 300 mila euro, era ritornata nella disponibilità di Carmelo Salerno. Ora la Corte di Cassazione ha messo la parola fine alla vicenda. Ieri infatti ha rigettato il ricorso del pm. I giudici, accogliendo le tesi difensive degli avvocati, hanno, pertanto, confermato la restituzione dell’attività commerciale.