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Liquami scaricati illecitamente nei tombini, operazione a Castellammare del Golfo: sette arrestati, ecco i nomi

Le indagini della polizia hanno permesso di scoprire l'irregolare attività di spurgo di fosse imhoff di abitazioni private, esercizi commerciali o lidi balneari

Sette misure di custodia, di cui una in carcere e sei agli arresti domiciliari, sono state eseguite tra le province di Trapani e Palermo nei confronti di persone accusate, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata all’illecito smaltimento di rifiuti e inquinamento ambientale. Le indagini, coordinate dalla Dda di Palermo, sono state condotte dalla squadra mobile di Trapani e dagli agenti del commissariato di Castellammare del Golfo con il supporto della guardia di finanza di Alcamo, sotto il coordinamento del servizio centrale operativo della direzione centrale anticrimine.

Gli investigatori, mediante l’utilizzo di sofisticate tecnologie, hanno acquisito gravi indizi di colpevolezza circa l’esistenza di una compagine associativa facente capo a una società che si occupava della gestione di liquami e rifiuti in generale, mediante l’utilizzo di auto spurghi muniti di cisterne, che attuava procedure illecite di smaltimento. Secondo l’indagine, i contenuti delle fosse imhoff di abitazioni private, esercizi commerciali o lidi balneari, sarebbero stati sversati in modo illecito nelle città o in località limitrofe, sapendo che i liquami e i rifiuti in sarebbero finiti nella condotta fognaria e in mare, in assenza di un idoneo impianto di depurazione funzionante. Sono stati rilevati malfunzionamenti, causati dallo sversamento illecito, delle pompe di sollevamento in alcuni tombini e il Comune era costretto poi ad incaricare la stessa società di intervenire per porre rimedio alle avarie, subendo di fatto delle truffe.

Tra gli indagati c’è il titolare di uno studio di biologia, che avrebbe favorito la società incaricata degli smaltimenti, stilando referti stereotipati o falsificati, senza la previa esecuzione delle analisi, facilitando le attività illecite e favorendo la massimizzazione dei profitti.

Le indagini hanno permesso di raccogliere, in via incidentale, degli elementi indiziari, circa alcune condotte illecite poste in essere da due persone che lavorano presso la discarica del comune di Camporeale. Si tratta di illeciti sversamenti di percolati, effettuati con modalità assolutamente illegali, nei terreni limitrofi all’area adibita a discarica.

L’ordinanza, firmata dal gip  Lorenzo Jannelli, prevede anche il sequestro della società e dell’intero compendio aziendale nonché la nomina di un amministratore giudiziario. Nell’operazione di polizia sono stati impiegati anche i reparti prevenzione crimine di Palermo e Catania e un’unità eliportata del reparto volo di Palermo.

Fra gli arrestati dell’operazione, ribattezzata Spurgo Low Cost, c'è Giuseppe D’Angelo, 65 anni, di Castellammare del Golfo, per il quale il gip disposto il carcere. Ai domiciliari con il braccialetto elettronico sono finiti Giacomo D’Angelo, 35 anni di Castellammare del Golfo, Aldo Ferrantelli di 61 anni, residente a Castellammare del Golfo, Rosolino Foderà di 46 anni di Castellammare del Golfo, Maria Elena Ilardi di 42 anni, Antonino Buffa di 78 anni, di Castellammare del Golfo, e Sebastiano Ferrarello di 43 anni, di Erice. Con lo stesso provvedimento il gip ha disposto il sequestro della società Dasca snc di Scaramuzzo e nominato l’amministratore giudiziario.

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