Danni incalcolabili quelli prodotti nella notte dal vasto incendio che ha praticamente mandato in fumo l'area del parco archeologico compreso il punto di ristoro e tutte le zone limitrofe, Pispisa, Mango, contrada Margana, Giacaudo, Conca, Scorciagatto. Sono solo alcune delle zone colpite dal devastante incendio che ieri era partito dalla galleria di Segesta e in pochi minuti si è propagato all'interno del parco archeologico e nelle contrade limitrofe. Il tempio dorico stanotte era avvolto dal fuoco. Inutile la corsa contro il tempo degli operai della forestale, protezione civile vigili del fuoco mezzi aerei. Nelle zone limitrofe a Segesta sono state evacuate strutture turistiche e abitazioni.
Le temperature altissime ieri e stanotte c'erano 50 gradi, e il vento di scirocco hanno annullato il lavoro di tutti. Calatafimi oggi deve fare i conti con un evento straordinario che ha completamente mandato in fumo dai 600 agli 800 ettari di bosco e macchia mediterranea. Oggi la zona di Segesta è un tizzone nero. Al momento su Segesta e sulle tenute Margana sta operando un canadaier per effettuare dei lanci. Il vento infatti si è spostato. I lanci di acqua vengono effettuate nelle zone più impervie dove gli operai della forestale che lavorano ininterrottamente da ieri non possono accedere. “Una vera tragedia – dice il sindaco di Calatafimi, Francesco Gruppuso – Quanto eravamo riusciti a salvare lo scorso anno in una notte è andato completamente distrutto. Siamo profondamente addolorati. Prego ed invito chiunque sappia qualcosa su questa mano criminale, di recarsi presso le sedi opportune per una denuncia circostanziata”.
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