Trapani

Lunedì 07 Ottobre 2024

Non è Denise, test del dna negativo. La ragazza bosniaca: «So chi sono i miei genitori»

La comparazione del dna della ragazza bosniaca con quello di Denise Pipitone, la bambina scomparsa il 1° settembre del 2004 a Mazara del Vallo, ha dato esito negativo. La giovane non è dunque la piccola mazarese sparita nel nulla. Gli accertamenti genetici sono stati disposti dal procuratore di Marsala Fernando Asaro e dal pm Roberto Piscitello.

La ragazza: «So chi sono i miei genitori e sono in Bosnia»

«Sono Denisa sono di Tuzla in Bosnia e il 10 torno lì a trovare mia madre, i miei genitori sono di là io non sono italiana». Prima ancora che il risultato del Dna fugasse ogni dubbio sulla sua vera identità, Denisa Beganovic spiegava ai giornalisti che non è lei Denise Pipitone e di sapere esattamente chi sono i suoi genitori. «Sono bosniaca so chi sono mio padre e mia madre ora parlano di questa storia che dovrei essere un’altra ma è solo una storia. Ora devo andare che ho l’appuntamento con una signora che mi aiuta con i bambino e mi regala un pò di vestiti», spiega mentre esce dal portone dello stabile dove abita alla periferia di Roma con suo marito. La giovane donna di origine rom bosniaca era stata recentemente contattata da Carabinieri per un prelievo del DNA con l’intento di confrontarlo con quello di Denise Pipitone, la bambina scomparsa a Mazzara del Vallo il primo settembre del 2004. I risultati delle analisi del DNA però hanno già confermato che Denisa non è Denise «Ti posso parlare ma solo a voce perché ho paura di finire in televisione», dice prima di andare via col marito.

L'indagine nata dopo la segnalazione dei vicini

Nasce dalla segnalazione dei carabinieri della stazione romana di Talenti l’accertamento sul Dna della ragazza bosniaca il cui profilo genetico è stato comparato con quello di Denise Pipitone, la bambina scomparsa da Mazara del Vallo l’1 settembre del 2004. I militari avevano raccolto le indicazioni dei vicini di casa della bosniaca Denisa Beganovic, che si erano incuriositi per il nome, che richiamava quello di Denise, e per la sua somiglianza, da loro riscontrata, con la bambina. La segnalazione dei carabinieri è stata trasmessa alla Procura di Marsala che ha chiesto ai militari di acquisire, col consenso della giovane, il Dna per una comparazione con quello della bambina. L’accertamento, che ha dato esito negativo, è stato disposto nell’ambito di un fascicolo, cosiddetto modello 45, nel quale i pm raccolgono le decine di segnalazioni che periodicamente arrivano sulla scomparsa di Denise e sulle quali i magistrati dispongono sistematicamente indagini. Mesi fa è stata archiviato il filone dell’inchiesta che coinvolgeva l’ex moglie del padre naturale della piccola, ma la Procura non ha mai smesso di approfondire spunti e segnalazioni sul caso.

I genitori di Denise: «Nessuna informazione dalla Procura»

«La stampa è tossica, la stampa inquina ed è pericolosa e poi ci ritroviamo (con tutto rispetto) un Procuratore che utilizza la stampa per rispondere e non ci manda a casa neanche attraverso un carabiniere, le forze dell’ordine, ancor prima del comunicato stampa, visto che la comunicazione l’hanno fatta loro, dando la notizia a tutti e non anche in primis a noi genitori, per comunicarci umanamente in maniera riservata, “stia tranquilla signora purtroppo l’esito del Dna è risultato negativo”. Neanche questo, tutto attraverso la stampa che in questo caso “la stampa è buona”». Lo scrivono su Facebook Piera Maggio e Pietro Pulizzi (padre naturale), genitori di Denise Pipitone riferendosi all’esame del Dna fatto a una ragazza bosniaca che vive a Roma per confrontarlo con quello di Denise. Piera Maggio ha poi scritto in un commento: «Cortesemente il comunicato per non essere frainteso va letto tutto per intero. Noi non siamo contro i media, anzi». «La stampa non va valutata e definita a propria convenienza - scrivono ancora - e comunque svolge un servizio dietro notizie e comunicazioni perché gli vengono riferite da qualcuno. Abbiamo appreso la notizia dell’accertamento della ragazza Bosniaca di Roma, dall’inizio a fine esito nel giro di 12 ore, solo attraverso i media. Rimaniamo delusi e amareggiati. Siamo un papà e una mamma che cercano la loro figlia da 19 anni e non smetteranno mai di cercarla fino a prova contraria. Un pò di empatia non ci guasterebbe. Grazie».

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