Messina Denaro, caccia ai fiancheggiatori: si scava tra i numeri dell'agenda e di due cellulari
Si cercano tracce anche nei cellulari sequestrati a Matteo Messina Denaro il giorno della cattura a Palermo, alla clinica La Maddalena. Ne aveva due con sé, come hanno confermato fonti investigative. E anche da quei numeri si conta di accedere più in profondità sulla vasta rete dei fiancheggiatori dell’ex latitante. Al vaglio anche un’agenda con appunti e numeri trovati nell’abitazione di via Cb31, a Campobello di Mazara. Già in manette l’autista, il commerciante di olive incensurato Giovanni Luppino, per il quale la procura ha chiesto la convalida dell’arresto. È indagato, invece, il proprietario della casa in cui Messina Denaro avrebbe vissuto negli ultimi sei mesi, cioè il «vero» Andrea Bonafede, il nome utilizzato dal padrino di Castelvetrano, e che ha fatto ammissioni, affermando di conoscere il boss sin da ragazzo e di avere acquistato la casa con i suoi soldi. Indagato anche il medico generico in pensione Alfonso Tumbarello che ha firmato le richieste di cura per il cancro in fase avanzata che affligge Messina Denaro.