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Castelvetrano, costretto a dimettersi con la forza: 4 agrigentini a giudizio

Richiesta di rinvio a giudizio per quattro persone accusate di un tentativo di estorsione nei confronti di un imprenditore di Castelvetrano che nel 2015 ha sporto denuncia poiché gli imputati lo avrebbero costretto a dimettersi, da una società operante nel settore dei carburanti, rinunciando a stipendi arretrati. Tutto ciò in seguito ad un infortunio subito durante le ore di lavoro. Il 21 dicembre prossimo Giuseppe Alesi, 50 anni, Tommaso Gulotta,  57 anni e Vito Bucceri, 50 anni tutti e tre di Menfi e Pietro Campo, 70 anni di Santa Margherita Belice, dovranno comparire davanti al gup del tribunale di Palermo Cristina Lo Bue, per l'udienza preliminare.

A stabilirlo la Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, con il sostituto procuratore Alessia Sinatra, visto che il fatto era peraltro emerso nell’operazione antimafia Opuntia contro le cosche di Menfi e Santa Margherita Belice. Su Pietro Campo, noto boss della mafia agrigentina agganciata alla famiglia Sutera, pende una condanna a venti anni di carcere nell’ambito della maxi inchiesta Icaro. Gli altri tre imputati, invece, sono stati coinvolti nell’operazione Opuntia, un'operazione che partì proprio grazie alle dichiarazioni di Vito Bucceri che oggi è collaboratore di giustizia.  Gulotta e Alesi sono stati assolti.

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