Si chiude dando ragione ai proprietari la vicenda che vedeva da anni contrapposti da una parte il comune di Castellamare del Golfo e dall'altra la proprietà della tonnara di Scopello. Il Consiglio di giustizia amministrativa, presieduto da Rosanna De Nictolis, estensore Nino Caleca, ha confermato infatti l’illegittimità delle ordinanze del Comune di Castellammare, sul “libero accesso” alla tonnara di Scopello chiesto dall'amministrazione e negato dalla proprietà. Il Comune il 13 luglio 2015 con una ordinanza, annullata già dal Tar di Palermo, aveva disposto che "l'accesso al demanio marittimo e al mare nella baia antistante i faraglioni di Scopello e l'ex Tonnara di Scopello è libero, gratuito ed è fatto divieto a chiunque di porre ostacoli o limitazioni al libero accesso pedonale al mare". L'ordinanza portava la firma del dirigente del settore Lavori pubblici dell'ufficio tecnico comunale di Castellammare del Golfo, Simone Cusumano, condivisa dal sindaco Nicolò Coppola. "Al fine di consentire il libero passaggio - proseguiva l'ordinanza - il cancello pedonale della ex Tonnara deve rimanere aperto tutti i giorni almeno dalle 9 alle 19 (in primavera ed estate) e almeno dalle 9 alle 17 (in autunno ed inverno). La barra attualmente presente all'ingresso della stradella di collegamento dalla strada provinciale al cancello di ingresso della ex Tonnara potrà essere mantenuta ma dovrà essere libera al sollevamento per consentire in qualsiasi momento l'accesso ai mezzi di soccorso, ai mezzi di servizio del Comune, ai mezzi dei diversamente abili, ai mezzi della polizia municipale e ai mezzi delle forze dell'ordine". Il documento fu immediatamente impugnato dalla proprietà dell’ex tonnara, Rosa Maria Ruggieri, assistita dagli avvocati Michele Cimino, Salvatore Raimondi e Luigi Raimondi e dall’architetto Leonardo Foderà. Il ricorso è stato accolto, ed è stato dimostrato che la strada che il Comune “pretendeva di aprire al pubblico è interamente di proprietà della tonnara”. È stato dimostrato che la tonnara è sottoposta a vincolo con decreto dell’assessore regionale del Beni culturali ed ambientali del 1984 seguito da altro decreto assessoriale del 2020. Il Cga ha ritenuto opportuno disporre una verificazione affidata all’ufficio del Genio civile di Catania, che ha confermato pienamente le ragioni dei proprietari della tonnara.