Trapani

Giovedì 21 Novembre 2024

West Nile a Trapani, l'Asp rassicura: "Conseguenze gravi solo per un contagiato su mille"

Un momento dell'incontro all'Asp di Trapani sulla West Nile

Solo l'1% dei contagiati avverte sintomi e tra questi solo uno su mille rischia la vita. È la rassicurazione che arriva dall'asp di Trapani dopo la morte del pittore palermitano di 73 anni Momò Calascibetta, dopo avere contratto il virus West Nile. Non c'è alcun allarme, dunque, in provincia di Trapani. È lo stesso commissario straordinario dell’Asp di Trapani, Vincenzo Spera a far sapere che non c'è nessun pericolo e che al momento la zona dove viveva la prima vittima siciliana del cosiddetto virus delle Zanzare, contrada Cutusio a Marsala, è sotto il rigido controllo dei veterinari dell'azienda sanitaria provinciale. Vengono anche monitorati alcuni animali trovati positivi.

Smentito un altro caso di West Nile

Arriva subito la smentita da parte dell'Asp circa la presenza di un nuovo caso di “febbre del Nilo” a Marsala, attualmente ricoverato al Sant'Antonio Abate di Trapani. La notizia era stata diffusa in queste ore ma è stata esclusa. Pare che invece uno studente di Valderice, che studia in Emilia Romagna, aveva accusato i sintomi influenzali tipici della West Nile tanto che il medico curante gli aveva suggerito di fare un test da cui è emerso che il ragazzo ha preso il virus delle zanzare, ma era già guarito, sviluppando gli anticorpi. Nel corso della conferenza stampa di oggi, il commissario dell'Asp, Vincenzo Spera, ha voluto ribadire che "non c'è nessun allarme". Per quanto riguarda la morte del pittore Momò Calascibetta i medici hanno sottolineato: “Che è stato molto sfortunato, perché ha sviluppato una forma di malattia molto grave, neuroinvasiva”. Lo ha sottolineato il direttore dell’Uoc Sanità Pubblica, Epidemiologia e Medicina Preventiva, Gaspare Canzoneri. “La malattia - ha detto Canzoneri - solitamente non dà sintomi e in quei pochi casi in cui ci sono indizi, questi sono perfettamente superabili e purtroppo solo in un caso su mille, dicono le statistiche, subentrano forme neuroinvasive e questo soggetto è incappatto in uno di questi casi rari e che ha portato al decesso. È giustificabile - ha aggiunto il medico - l'allarme che è scaturito da questo ma l'Asp ha intrapreso tutte le misure di sorveglianza sanitaria, sia umana che per quanto riguarda gli animali, direi soprattutto animali perché il vettore è la zanzara. Confermo che si è intervenuti rapidamente per la sorveglianza sanitaria sul territorio. La cosa che rassicura è che non ci sono ulteriori casi, per cui non possiamo parlare neppure di un focolaio ma di un caso sospetto”.

West Nile, in Italia 537 casi

Dall'inizio di giugno 2022 al 27 settembre sono stati segnalati in Italia 537 casi confermati di infezione nell'uomo, 20 in più rispetto ai 517 di una settimana fa. Mentre 28 sono finora i decessi. Lo rileva il nuovo bollettino di sorveglianza del West Nile Virus a cura dell'Istituto Superiore di Sanità. Il primo caso umano della stagione è stato segnalato dal Veneto nel mese di giugno nella provincia di Padova. Dei 537 casi confermati in questa stagione, numero molto maggiore degli anni passati, ben 266 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (36 in Piemonte, 24 Lombardia, 125 Veneto, 5 Friuli-Venezia Giulia, 66 Emilia Romagna, 3 Toscana, 1 Sicilia, 6 Sardegna). Mentre 80 casi sono stati identificati in donatori di sangue. Tra i 28 decessi notificati, 5 sono stati in Piemonte, 5 in Lombardia, 14 in Veneto, 1 in Friuli-Venezia Giulia e 3 in Emilia Romagna.

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