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"Fiamme altissime, è stato un inferno": il capo della Croce rossa racconta l'incendio di Scopello

Sette veicoli della forestali con altrettante squadre di operai al seguito, tre squadre di vigili del fuoco, due squadre della protezione civile, tre mezzi di cui un'ambulanza con tre squadre della Croce rossa comitato di Alcamo e poi a supporto anche carabinieri, polizia e polizia municipale. Sono questi i numeri delle forze intervenute poco dopo le 19 di ieri e fino a stamane nella zona di Scopello per domare l'incendio scoppiato nella zona di Visicari e contrada Sarmuci e poi allargatosi fino al grande parcheggio del Borgo, verso torre Bennistra.

Presente in zona su richiesta del Dipartimento regionale della Protezione civile anche la Croce Rossa con a capo dell'operazione Fabio Ferrara, referente del comitato di Alcamo. “Ieri – racconta Fabio – fino alle 19 era stata una giornata relativamente calma anche se eravamo tutti in preallarme viste le altissime temperature. Alle 19 poi è scoppiato il finimondo. Prima un intervento sulla Statale Alcamo-Calatafimi, spento nel giro di qualche ora, poi la chiamata per Scopello. Quando siamo arrivati era già un inferno. Le fiamme erano altissime. Grazie alla presenza delle forze da terra si è evitato il peggio. Ma si è temuto ad un certo punto per le abitazioni e le strutture ricettive. L'incendio infatti complice il forte vento di scirocco che improvvisamente si è alzato ed ha girato repentinamente, ha raggiunto il parcheggio di Scopello e il borgo si è riempito di fumo tanto che per sicurezza i vigili hanno fatto allontanare tutti. Ma nello stesso momento il fuoco ha raggiunto torre Bennistra e anche qua la paura è stata tanta”.

La Croce rossa è una struttura di protezione civile, interviene in queste situazioni a supporto logistico, tecnico e sanitario. “Chi ha operato ha evitato situazione gravi. Noi come Croce rossa siamo intervenuti in tre casi. Due forestali hanno riportato piccole ustioni e li abbiamo medicati e poi un altro forestale nel corso delle operazioni di spegnimento è scivolato e quindi anche in quel caso il nostro intervento è stato medico. Ma già eravamo preparati in caso di evacuazioni, intossicazioni da fumo e altro”.

Ma non è finita qui. “Quando tutto sembrava essere rientrato - aggiunge - nella notte il fuoco ha ancora cambiato direzione fino a raggiungere contrada Grotticello. Si temeva per il resort che si trova lì e allora per precauzione anche in questo caso sono stati fatti allontanare tutti i turisti fino a quando la zona non è stata messa in sicurezza, noi siamo stati là come supporto”. La Croce rossa ha finito il proprio compito alle 6 di stamane, i forestali sono rimasti per la bonifica di tutti i luoghi percorsi dalle fiamme per evitare che le alte temperature che ancora oggi si percepiscono possano fare scoppiare altri focolai.

Sono state ore di fuoco anche in contrada Gelferraro a Calatafimi. La forestale e la protezione civile hanno lavorato dalle 10 e fino alle 23 prima di avere ragione delle fiamme. Mentre altri tre incendi sono scoppiati ancora una volta nella riserva delle Saline di Trapani e Paceco in territorio di Nubia. Così com'è accaduto lunedì e martedì scorso, ieri mattina il primo incendio è scoppiato attorno alle ore 10, ancora a danno della vegetazione alofila presente lungo il litorale di Nubia. L’area ricade in zona B e conduce all’antica torre di avvistamento. Il personale della Riserva ha allertato attraverso il numero di emergenza i vigili del fuoco di Trapani che sono intervenuti spegnendo il rogo e bonificando l’area.

Poco dopo le 14.30 le fiamme hanno ripreso a bruciare, ancora a danno di aree lungo il litorale. Un ulteriore intervento delle squadre antincendio di Protezione Civile ha evitato che il fuoco si propagasse fino alle abitazioni e alle attività presenti in loco. Ma non è finita, alle 18 un nuovo incendio. Anche in questa occasione l’intervento dei vigili del fuoco coadiuvati dalla polizia municipale di Paceco e dai carabinieri della locale stazione, ha evitato il peggio. "Quello che sta accadendo in questi giorni è molto grave - denuncia il presidente del Wwf Italia, Luciano Di Tizio – La Riserva è chiaramente sotto attacco, preda di azioni criminali che stanno distruggendo un patrimonio naturale di immenso valore per la collettività. Gli interventi di prevenzione eseguiti nelle aree più a rischio dal Wwf, ente gestore della Riserva, non sono più sufficienti. Occorre rafforzare le attività investigative sia per prevenire i rischi che per accertare le responsabilità e servono condanne severe per i responsabili». Di fronte a questi ennesimi episodi la direttrice della Riserva Silvana Piacentino ha contattato la prefettura per chiedere maggiori controlli nel perimetro dell’area protetta che si estende per oltre mille ettari tra i territori di Paceco, Trapani e Misiliscemi.

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