Poco personale e molti disagi nel pronto soccorso del Sant'Antonio Abate di Trapani. Nella struttura l’organico è numericamente carente e si registra un quotidiano sovraffollamento, con disagi per i pazienti e per il personale medico e infermieristico, gravato da grandi responsabilità nel garantire un adeguato trattamento di primo soccorso.
Il grido d'allarme è dei medici, solo 6 su 14 unità previsti, costretti a fare turni massacranti anche di 12 ore. A loro si uniscono anche infermieri e coloro i quali lavorano nell'area socio sanitaria, i cosiddetti Oss. Locali strapieni di pazienti che aspettano di essere visitati, attese snervanti, polemiche e poi non mancano le protese.
La situazione al pronto soccorso dell'ospedale Sant'Antonio Abate ha superato il livello di guardia. La media giornaliera di accessi al pronto soccorso è di 80 utenti, che in determinate giornate aumenta vertiginosamente.
Ed è una situazione che dura da settimane. Com'è successo l'11 giugno scorso, così come dice un paziente giunto al pronto soccorso per una frattura. In quella occasione ad attendere di essere visitati c'erano tantissime persone, ognuno con diverse patologie più o meno gravi, ma al pronto soccorso c'era un solo medico, che ad un certo punto ha chiesto aiuto ad altri colleghi di altri reparti dell'ospedale.
L'attesa diventa spesso un lungo calvario per chi sta male e non riesce a vedere un medico subito. Una situazione indescrivibile e al limite del collasso. E in tutto questo pare che i vertici aziendali rimangono assolutamente indifferenti alle esigenze più volte sollecitate dai dirigenti medici. La situazione di oggi è davvero al limite al pronto soccorso del Sant'Antonio.
La gente che arriva ha bisogno di assistenza e certamente non bisogna giocare sulla loro pelle. Tutti chiedono un intervento deciso da parte dei vertici dell'Asp di Trapani, della prefettura, dell'assessorato alla sanità, del presidente della Regione. Non è normale che si costringa i sanitari ad operare con gravi rischi clinici e stress nel gestire le emergenze. In estate poi la presenza di turisti, moltiplica l'utenza che accede all'area di emergenza del nosocomio trapanese.
“Il problema della mancanza di medici al pronto soccorso del Sant'Antonio Abate di Trapani - dice Paolo Zappalà, nel suo ultimo giorno da commissario straordinario dell'Asp di Trapani -, è reale, non possiamo certamente nasconderlo. Ma oltre le denunce, mi si domandi come ho fatto io in questi mesi a gestire tutti i pronto soccorso della provincia che comprende: Trapani, Mazara, Castelvetrano, Marsala. Su una pianta organica di 79 unità, ho a disposizione solo 29 medici, quindi mancano cinquanta medici d'urgenza. Abbiamo fatto i salti mortali fino ad oggi”.
E ancora: “Che l'emergenza sia reale è un dato di fatto, bisogna chiedersi perché nonostante i concorsi, ma questo accade in tutta Italia, anche se nelle nostre piccole realtà il problema è più avvertito, nessuno risponde. Allora bisogna trovare altre soluzioni, altre strategie che possa renderla attrattiva”.
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