Per l'isola di Pantelleria sta diventato una vera sofferenza l'arrivo continuo di piccole imbarcazione con a bordo, gruppi di migranti che giungono sopratutto dalla Tunisia. In questi ultimi giorni la capitaneria di porto ne aveva intercettati 53, sempre in piccoli gruppi, mentre la guardia di finanza 60, sempre gruppi a bordo di piccole imbarcazioni. Sbarchi che avevano portato il numero di migranti sull'isola a 113. L'ex caserma Barone, dove i migranti vengono accolti e identificati, ne può però contenere al massimo 28. Tra ieri e oggi ci sono stati altri sbarchi sull'isola. Presso l'ex caserma ci sono solo carabinieri e finanzieri a mantenere l'ordine. In questo momento nella struttura i migranti sono arrivati a 156, mentre i positivi al Covid 19, hanno raggiunto quota sedici casi. E a proposito di migranti e Covid19, Alberto Lieggio, segretario generale provinciale del sindacato Italia Celere, sezione di Trapani, spiega: "Da Pantelleria vengono trasferiti solo i soggetti risultati negativi al tampone rapido effettuato all'atto dello sbarco. Tale procedura, però, non assicura che i medesimi, essendo stati a stretto contatto sulle imbarcazioni e a terra con soggetti risultati positivi, non diventino positivi Covid nei giorni successivi. Così facendo si mettono a rischio tutti gli operatori delle Ff.pp. e degli altri enti che, in ragione delle operazioni da eseguire, vengono in contatto coi medesimi", sottolinea l'esponente sindacale. E poi continua “La nostra organizzazione teme il nascere di focolai Covid all’interno delle strutture per “asilanti”. Sulla situazione dell’isola è intervenuto anche il presidente della Regione, Nello Musumeci: "Anche a Pantelleria si vive, sul fronte migranti, una situazione critica e di disagio. La presenza di unità della polizia di Stato garantirebbe maggiormente la sicurezza, permettendo di controllare meglio entrate e uscite dal Centro di accoglienza, e garantirebbe i trasferimenti con scorta dei migranti. Roma - conclude Musumeci - deve dare risposte anche a quest'altro avamposto dell'Italia nel Mediterraneo, un'altra frontiera dello Stato italiano che, al pari di Lampedusa, non può essere lasciata sola nella gestione dei flussi migratori".