Polizia penitenziaria sul piede di guerra a Trapani, "astensione della mensa" al carcere Cerulli
Dura presa di posizione del Sappe che ha deciso di disertare le festa della polizia penitenziaria in programma giovedì a Palermo. Una scelta “per protestare contro le condizioni lavorative in cui sono costretti ad operare gli agenti in servizio negli istituti penitenziari della Sicilia. “Non ci saremo perché - sottolinea il segretario regionale Calogero Navarra - per la polizia penitenziaria non c'ènulla da festeggiare”. Il Sappe è pronto “suo malgrado ad interrompere ogni relazione sindacale con il referente dell’amministrazione penitenziaria della Regione e tramite la segreteria generale demanderà ogni comunicazione al capo del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria”. L'organizzazione sindacale, inoltre, “non comprende perché durante la festa degli appartenenti al corpo della polizia penitenziaria si prediliga la disamina sulla realtà delle carceri e sulle possibili riforme di intervento, piuttosto che valorizzare il ruolo dei baschi azzurri”. Navarra infine evidenzia “l'aumento degli episodi violenti all’interno delle carceri, il regime penitenziario 'aperto' e la vigilanza dinamica, con la conseguente riduzione del personale di polizia penitenziaria a fronte di un incremento dei detenuti liberi per più di 8 ore al giorno e costretti ad oziare”. Insomma una situazione che si è ulteriormente aggravata. Intanto al Pietro Cerulli di Trapani da venerdì primo luglio, il 100 per cento dei poliziotti penitenziari ha aderito all'astensione della mensa, mentre i sindacati di categoria stanno organizzando un sit-in di protesta non escludendo manifestazioni ancora più eclatanti. Lo fanno sapere in una nota congiunta Gaspare D'Aguanno (SAPPE), Cosimo Ingrassia (OSAPP), Salvatore Badalucco (UILPA PolPen), Arcangelo Poma (USPP), Antonino Ficara (FNS CISL), Salvatore Todaro (CNPP).