«Fino al 4 settembre 2004, Piera Maggio e Piero Pulizzi non dissero che Denise non era figlia di Antonino Pipitone. Solo il 4 settembre, dopo che il pm chiese la prova del Dna, Piera Maggio rivelò che la bambina era figlia di Pietro Pulizzi e che Anna Corona (ex moglie di Pulizzi, ndr) era per questo arrabbiata con lei. E ciò provocò un ritardo nelle indagini». Lo ha rivelato Giuseppe Linares, ex capo della Squadra Mobile di Trapani e attualmente alto funzionario del ministero dell’Interno, deponendo, in Tribunale, a Marsala, nel processo che vede imputata di false informazioni al pm Maria Angioni, attualmente giudice a Sassari. Angioni, ex pm che indagò sulla scomparsa di Denise, è finita sotto inchiesta nell’ambito delle nuove indagini aperte dalla Procura sul caso nella primavera dello scorso anno. Il magistrato aveva denunciato depistaggi e inefficienze nei primi accertamenti sulla scomparsa di Denise lanciando accuse agli investigatori dell’epoca poi rivelatesi false.
«Anna Corona - ha aggiunto il teste - venne ascoltata da due ufficiali dei carabinieri la stessa sera dell’1 settembre 2004, il giorno in cui sparì Denise Pipitone, ma la madre della bambina (Piera Maggio, ndr) ha eluso per due giorni ogni informazione negando la relazione sentimentale con Piero Pulizzi, che a sua volta aveva definito dicerie quelle voci». Corona è stata indagata nei mesi scorsi per la scomparsa della bambina, ma il gip, accogliendo la richiesta della Procura, ha archiviato l’indagine.
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