È stata celebrata, davanti la Gup di Trapani, Massimo Corleo, la prima udienza preliminare del procedimento scaturito dall’inchiesta su nave Juventa, con 21 imputati per favoreggiamento all’ingresso non autorizzato in Italia di migranti. È stata una udienza tecnica. In aula tre imputati e il procuratore Gabriele Paci. Sono state discusse le prime questioni formali ed è stato dato un termine per le repliche. Le prossime udienze si terranno il 7 e il 15 giugno mentre il 5 luglio si aprirà il dibattimento. I difensori hanno sollevato il problema della traduzione degli atti d’indagine, che sono contenuti in circa trentamila pagine, ma delle quali soltanto novecento sono state tradotte.
L’avvocato Nicola Canestrini ha ricordato che era stato chiesto come «anche i giornalisti potessero seguire l’udienza per la rilevanza internazionale che ha il caso, ma il Pm aveva dato parere negativo e il Gup è stato costretto a negare l’autorizzazione». «Oggi - ha aggiunto - abbiamo chiesto di riconsiderare la richiesta. L’udienza durerà parecchi mesi». Tanti attivisti di Amnesty international e di molte organizzazioni internazionali si sono radunati sotto il tendone tensostatico che si trova al porto di Trapani non distante dall’imbarcadero degli aliscafi e nel corso della mattinata hanno tenuto conferenze stampa e incontri da remoto con i presidi in Germania, Grecia e in altri Paesi. La nave Juventa e la See Watch sono entrambe ormeggiate a Trapani al molto Ronciglio. La prima è sotto sequestro.
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