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Selinunte, alla foce del Belice strada franata e tubo della fogna spezzato: allarme turismo

La foce del fiume Belice

«Siamo seriamente preoccupati che quella di quest’anno sarà una stagione turistica che rischia il default dopo anni di fermo a causa della pandemia». Lo ha detto Paolo Masella, vicepresidente di Federalberghi Trapani e presidente albergatori di Selinunte, a margine dell’iniziativa La primavera del Belìce che si è svolta stamattina al Parco archeologico di Selinunte. Masella ha espresso la paura di tutti gli albergatori, vista l'attuale situazione del depuratore comunale di Marinella di Selinunte.

Negli scorsi mesi le abbondanti piogge hanno fatto franare un tratto della strada che conduce alla Riserva naturale foce del fiume Belìce (oggi chiusa al passaggio) e un tubo della condotta fognaria si è spezzato in due: così l’acqua attualmente finisce in mare. Si tratta di un tratto della rete comunale che trasporta le acque bianche di alberghi e case vacanze che si affacciano su un lato del fiume. Ma, essendo una vecchia condotta, non è escluso che alla rete siano allacciati anche alcuni scarichi reflui. «Il serio rischio è quello che, con l’acqua della condotta che finisce in mare, le nostre coste possono essere interdette alla balneazione», dice ancora Masella. Per il presidente della Federazione che mette insieme 170 strutture in tutta la provincia di Trapani, «per risolvere il problema del depuratore di Selinunte basterebbe poco, intervenendo in emergenza, riparando almeno il tubo spezzato».

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