Il nonno accusato di violenze nei confronti della nipote ha ottenuto gli arresti domiciliari. Il gip del tribunale di Sciacca Antonino Cucinella, su istanza del difensore dell’indagato, l’avvocato Mauro Tirnetta, a seguito del parere favorevole del pm Alberto Gaiatto, ha sostituito la misura cautelare della custodia in carcere con quella degli arresti domiciliari presso la sua abitazione. Il procedimento è ancora in fase di indagini preliminari e l’indagato ha reso interrogatorio al pm.
L’uomo, di 68 anni, è stato arrestato il 15 febbraio scorso, dalla compagnia dei carabinieri di Sciacca, nella sua abitazione in provincia di Trapani. È accusato di abusi sessuali nei confronti della nipotina di sei anni. Il nonno paterno della piccola, approfittando dell’assenza dei genitori, avrebbe abusato di lei, mostrandole anche materiale pornografico. I fatti sono accaduti la scorsa estate in un piccolo paese in provincia di Trapani e a raccontare tutto è stata la stessa vittima.
Il 24 agosto dello scorso anno, ai genitori che erano andati a riprenderla dopo averla affidata all'uomo, la bambina confida che il nonno paterno le aveva fatto vedere dal suo telefonino foto di uomini e donne nudi che facevano l'amore e le aveva mostrato nel bagno di casa le proprie parti intime. La bambina racconta ai genitori anche altri particolari avvenuti l'anno prima, quando il nonno l'avrebbe molestata. Il padre e la madre, sotto choc, si rivolgono subito a una psicologa per farle valutare la storia e poi, credendo alla versione della piccola, nell'autunno del 2021 decidono di raccontare tutto ai magistrati della Procura di Sciacca.
La bimba, davanti agli psicologi nominati dall'autorità giudiziaria, ricostruisce con lucidità i comportamenti del nonno, descrive fatti e particolari agghiaccianti e crudi. Particolari che trovano riscontro dalle indagini e dai successivi accertamenti. Dalle intercettazioni ambientali è tutto chiaro. L’uomo, intercettato a sua insaputa, parlando con la moglie, ammette anche di «avere fatto degli errori». Inoltre, nei due smartphone dell’uomo, vengono trovati dei link che riconducono a siti pornografici. «La cronologia delle ricerche via web di uno dei due cellulari - spiegano gli investigatori dell'Arma - conferma la versione della piccola: il 24 agosto 2021 su quel telefono sono scorse le immagini di video pornografici, il cui contenuto corrisponde al racconto della vittima».
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