Piera Maggio, la mamma della piccola Denise Pipitone, scomparsa nel 2004 a Mazara del Vallo, ha reso noto che sono stati effettuati gli accertamenti su una rom che era finita al centro della vicenda dopo che la trasmissione televisiva «Storie Italiane» aveva trasmesso un video in cui si vedevano due amiche. Una ragazza pronuncia la frase «la chiamano Denisa» e il ragazzo, che si trovava in compagnia della giovane, la chiama «Denisa». Molti si sono chiesti come mai la chiamasse «Denisa», dato che il suo nome è Antonia. La notizia adesso è ufficiale, quella ragazza non è Denise Pipitone, al di là di ogni ragionevole dubbio. «Gli avvocati Giacomo Frazzitta e Ottavia Villini, a seguito delle diverse segnalazioni nel corso dell’ultimo anno pervenute a Piera Maggio e allo Studio dell’avvocato Frazzitta che indicavano tale Cerasela come la possibile Denise Pipitone, e nonostante vi fossero analoghe segnalazioni presso la Procura della Repubblica di Marsala inviate mediante formali esposti, diverse settimane orsono, su richiesta di Piera Maggio, che non aveva avuto risposta dalla Procura di Marsala, dell’istanza di conoscere se vi erano procedimenti in corso sul caso di Cerasela, hanno proceduto, attraverso una operazione internazionale, nell’ambito delle indagini difensive, a prelevare campioni di sostanza biologica alla signora Cerasela con il suo consenso, dopo averne localizzato la posizione nello Stato della Romania», spiega Piera Maggio, che aggiunge: «In seguito con la collaborazione della genetista dottoressa Marina Baldi, si è proceduto nelle giornate di sabato 30 aprile e lunedì 2 maggio al campionamento e alla comparazione delle sostanze biologiche prelevate alla signora Cerasela con il DNA di Piera Maggio e di Pietro Pulizzi, madre e padre di Denise Pipitone; comparazione che ha dato esito negativo».