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A Trapani sequestrati i beni di Mario Letizia, imprenditore di Paceco colluso con la mafia

Mario Letizia

A Trapani sequestrati dalla guardia di finanza beni per 200 mila euro a Mario Letizia, un imprenditore di Paceco accusato di collusione con la mafia. L’esecuzione del provvedimento, emesso dal Tribunale di Trapani - Sezione Misure di Prevenzione, costituisce l’epilogo, spiegano le fiamme gialle, di una serie di approfonditi accertamenti economico-finanziari del Nucleo di polizia economico-finanziaria che hanno consentito di ricondurre all’imprenditore, arrestato nel 2019 nell’ambito della operazione chiamata Scrigno, un patrimonio immobiliare e mobiliare ascrivibile al provento dei traffici illeciti da lui gestiti, direttamente ed indirettamente, negli ultimi anni.

In particolare, le attività d’indagine svolte a suo tempo ed i loro successivi esiti giudiziari hanno consacrato a carico del destinatario di tale misura di prevenzione numerosi e significativi contributi finalizzati a promuovere e garantire gli interessi economici delle famiglie mafiose di Trapani e di Marsala sull’isola di Favignana. La disponibilità dell’imprenditore. di Paceco, si era manifestata nel facilitare l’infiltrazione mafiosa nel settore economico dei lavori edili anche attraverso la costituzione di imprese in cui la componente di avviamento altro non rifletteva che il proprio rapporto privilegiato con i capi famiglia, da cui derivava pure un riconosciuto ruolo di intermediazione con i referenti mafiosi all’epoca attivi sull’isola egadina.

All’esito di giudizio abbreviato, il destinatario del sequestro eseguito era stato condannato con sentenza emessa nel novembre del 2020 dal Tribunale di Palermo ad otto anni e quattro mesi di reclusione per concorso in associazione mafiosa e trasferimento fraudolento di valori. La Sezione Misure di Prevenzione di Trapani ha potuto delimitare al triennio 2016-2019 la pericolosità sociale costituente presupposto essenziale per l’applicazione della misura di prevenzione antimafia.

Le fiamme gialle trapanesi hanno sequestrato un appartamento in Contrada Milo, un compendio aziendale nel centro di Marsala e rapporti bancari di varia natura, per un valore complessivo pari a circa 200.000 euro.

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