La Corte d’appello di Palermo ha confermato la sentenza con cui, il 20 febbraio 2020, il giudice monocratico di Marsala Iole Moricca ha condannato Giuseppe Bonafede, 62 anni, ex presidente dell’associazione panificatori di Marsala e attuale rappresentante di categoria in seno alla Cna, a tre anni e otto mesi di carcere per estorsione continuata ai danni di diversi dipendenti. Secondo l’accusa, Bonafede - condannato anche a 5 anni di interdizione dai pubblici uffici e al pagamento di risarcimenti danno alle parti civili - avrebbe versato ai dipendenti, spesso costretti a lavorare più ore del dovuto, cifre inferiori a quelle segnate in busta paga. Alcuni avrebbero lavorato anche «in nero». E a chi si lamentava avrebbe detto: «Se non ti sta bene, te ne vai. Le condizioni sono queste». Per l’accusa, dunque, la minaccia era quella del licenziamento. Giuseppe Bonafede ha due punti vendita a Marsala: uno in via Mazara, l’altro in via Mazzini. In passato, è stato anche presidente del Marsala Calcio. Ammontano ad oltre 330 mila euro le differenze retributive contestate dall’accusa nel processo. Il calcolo è stato effettuato dal consulente tecnico nominato dal pm. L’indagine è stata avviata nel gennaio 2016 dalla sezione di pg della Guardia di finanza della Procura di Marsala.
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