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Allarme povertà alimentare a Marsala, i volontari di Libera: «Chiedono pure acqua e pane»

Davide Piccione e Salvatore Inguì

«Ci chiamano famiglie alle quali mancano anche pane e acqua. E cresce il problema dei senza fissa dimora». A lanciare l’allarme povertà, a Marsala, è l’associazione Libera. «Ci sono famiglie - dicono i responsabili locali dell’associazione di don Ciotti - che, pur percependo il reddito di cittadinanza, non riescono a provvedere ai beni essenziali. Altre che non riescono a pagare l’affitto e dormono in macchina. Persino un caso di una persona gravemente ammalata rimasta per circa un mese sola, in terribili condizioni igieniche e senza l’essenziale». E questi sono soltanto alcuni dei casi drammatici che hanno visto Libera impegnata nell’opera di assistenza e negli aiuti alimentari.

Il coordinatore: "Non hanno materialmente di che mangiare"

«Nelle ultime settimane - spiega il coordinatore provinciale di Libera, Salvatore Inguì - sta capitando sempre più frequentemente di persone che non hanno materialmente di che mangiare. Il sindaco di Marsala, Massimo Grillo, ringrazia Libera per «il servizio assicurato alla comunità» e dichiara: «La mia amministrazione da tempo è impegnata sul fronte povertà. Di recente abbiamo definito la programmazione per il piano di zona con la partecipazione della Rete territoriale per la protezione e l’inclusione sociale. E’ stato pubblicato l’avviso per la co-progettazione di interventi straordinari per i casi di indigenza, bisogno ed emergenza alimentare, rivolti alla grave marginalità adulta ed ai nuclei familiari, specie con minori o anziani e/o disabili in stato di difficoltà, da attuarsi con la quota di pertinenza a carico del Fondo Povertà».

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