Per i reati contestati: associazione a delinquere finalizzata alla violazione dell’embargo di armamenti a favore della Somalia con l’aggravante della trans nazionalità per finalità terroristiche, rischia una pesante pena. Alla sbarra davanti ai giudici della IV Sezione penale del tribunale di Palermo, anche un meccanico alcamese Antonio Ingoglia, difeso dall’avvocato Pietro Riggi. Durante la requisitoria, il pubblico ministero Claudia Ferrari ha chiesto per Ingoglia l’assoluzione per non avere commesso il fatto. Stessa richiesta per l’imprenditore Alessandro Pozzani, residente a San Giovanni Lupatoto, provincia di Verona, assistito dall’avvocato Vittorio Arena di Brescia. Per altre sei persone: quattro somali, un marocchino, un catanese, sollecitate pene tra due anni e mezzo e tre anni.
Sul Giornale di Sicilia oggi in edicola un servizio di Giuseppe Maniscalchi
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