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Trapani, la tangentopoli del mare: a giudizio Simona Vicari e altri due

Un aliscafo di Ustica Lines, come si chiamava la compagnia di navigazione negli anni cui si riferisce l'inchiesta

Il gup del Tribunale di Trapani, Roberta Nodari, ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura di Trapani, pm Belvisi e Sardoni, per corruzione, nei confronti dell’ex sottosegretario Simona Vicari, dell’ex dirigente della Regione Salvatrice Severino e di Giuseppe Montalto (ex segretario particolare del senatore Pistorio, assessore regionale alle Infrastrutture e ai Trasporti nel governo Crocetta). Riguarda il secondo troncone giudiziario del procedimento «Mare Monstrum», scaturito dall’indagine dei carabinieri sulla cosiddetta «tangentopoli del mare» relativa alle maxi tangenti pagate dagli armatori della Ustica Lines, oggi Liberty Lines, Vittorio ed Ettore Morace, padre e figlio, per ottenere favori sugli oneri pubblici assegnati dalla Regione ai collegamenti navali veloci tra la Sicilia e le isole minori.

Ettore Morace aveva già patteggiato per le accuse di corruzione in concorso con l’onorevole Fazio. Quando scoppiò l’inchiesta, nel maggio 2017, Morace jr finì in carcere e l’allora deputato ed ex sindaco di Trapani, Girolamo Fazio, ai domiciliari (nei suoi confronti è ancora in corso il processo in Tribunale a Trapani). Ettore Morace fu condannato a 18 mesi, ora ha di nuovo patteggiato per le accuse di corruzione delle quali rispondeva assieme a Vicari, Montalto e Severino. Ettore Morace dovrà risarcire le parti civili, tra questi l’ex dirigente Siremar Giuseppe Prestigiacomo. Il gup Nodari ha condannato Ettore Morace a un anno e nove mesi (pena sospesa).

Prima udienza il prossimo 10 marzo, per l’ex sottosegretario Vicari, che secondo l'accusa ebbe in regalo un Rolex da Morace jr, per avere fatto approvare un emendamento nell’ambito della legge finanziaria 2017; l’ex dirigente della Regione Severino, per avere scritto i bandi di gara per le rotte navali onorate seguendo il gradimento dei Morace e chiudendo gli occhi sulle rendicontazioni gonfiate; per Giuseppe Montalto per essere stato indicato, sempre secondo l'accusa, come la longa manus di Morace all’interno dell’assessorato. Gli indagati hanno sempre respinto le accuse.

Una sanzione pecuniaria per 60 mila euro è stata inflitta dal gup alla società Liberty Lines coinvolta nella richiesta di rinvio a giudizio per una serie di illeciti amministrativi. Da questo troncone è uscito Vittorio Morace, ex patron del Trapani Calcio, residente in Spagna, nei confronti del quale il gup del Tribunale di Palermo aveva deciso il non luogo a procedere per riconosciuta irreversibile incapacità a partecipare al processo. Nell’indagine Mare Monstrum è stato indagato anche l’ex governatore Rosario Crocetta, la cui posizione è rimasta per competenza al Tribunale di Palermo.

 

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