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Campobello di Mazara, al via le operazioni per dare un tetto ai migranti stagionali

I materiali per i moduli abitativi inviati dall'Onu sono arrivati. Occorrerà montarli. Se ne occuperanno i volontari della Croce Rossa

I container con le unità abitative per i migranti (foto Firreri)

Inizieranno lunedì le operazioni di montaggio delle unità abitative fornite dall’Unhcr (Agenzia dell’Onu per i rifugiati) per i migranti stagionali a Campobello di Mazara e Castelvetrano. È quanto si è deciso nella riunione di ieri mattina in Prefettura a Trapani, alla presenza, tra gli altri, dei due sindaci Giuseppe Castiglione (Campobello) ed Enzo Alfano (Castelvetrano).

A montare le unità abitative saranno i volontari della Croce Rossa Italiana che, alla presenza delle forze dell’ordine, inviteranno gli attuali migranti stagionali presenti all’interno dell’ex oleificio «Fontane d’oro» a smontare tende e alloggi di fortuna per fare spazio alle unità abitative che saranno montate proprio per loro. Saranno sempre i volontari della Cri a occuparsi anche della gestione del campo che, una volta sistemate le unità abitative, non potrà più accogliere all’interno tende di fortuna e nemmeno alloggi precari adibiti a punto ristoro (attualmente in attività).

L’area è dotata di docce e il Comune ha assicurato un punto con piastre a induzione da utilizzare per la cottura autonoma delle pietanze da parte dei migranti. Intanto l’Asp Trapani ha dato la disponibilità di poter vaccinare i lavoratori stagionali su base volontaria.

Sono 50 i moduli abitativi forniti dall’Unhcr. I bancali di legno contenente i componenti dei moduli sono arrivati dalla Polonia a Campobello di Mazara e, al momento, si trovano in deposito in una zona recintata dell’ex oleificio «Fontane d’oro». Dell’intera fornitura 25 moduli dovrebbero essere montati presso lo stesso ex oleificio, altri 25, invece, sarebbero destinati nell’area dell’ex «MoCar», bene confiscato e attualmente in gestione dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati.

Nel frattempo, proprio all’interno dell’ex oleificio (oggi acquisito al patrimonio del Comune di Campobello di Mazara) si sono introdotti in maniera spontanea alcuni dei migranti sfollati dall’ex «Calcestruzzi Selinunte» di Castelvetrano che, a fine settembre, è andata a fuoco. I lavoratori stagionali sul territorio per la raccolta delle olive hanno sistemato tende di fortuna utilizzando cartone, legno, plastica, conci di tufo, ricreando un vero villaggio così come era nato all’interno dell’ex Calcestruzzi. In una zona i migranti hanno allestito anche un punto ristoro da campo, mentre l’ingresso rimane senza controllo.

Anche all’ex «Calcestruzzi Selinunte» (che ricade sul territorio di Castelvetrano ed è di proprietà privata) i lavoratori subsahariani stagionali hanno nuovamente ricostruito capanne di fortuna spostando rifiuti e cenere. Ma nel campo manca l’acqua e appena fuori dal cancello ci sono cataste di rifiuti che nessuno toglie. Il rogo del 29 settembre ha, altresì, danneggiato i fili elettrici che collegano alcune abitazioni rurali della zona con la linea principale sulla strada provinciale 56.

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