I giardini arabi in pietra lavica di Pantelleria sono al centro di un intervento, realizzato da Lega Ambiente e il Gruppo Unipol, per valorizzare questo prezioso patrimonio paesaggistico e agronomico. Sono stati monitorati e censiti oltre 400 giardini panteschi con itinerari e passeggiate tra i siti più significativi. Con un vademecum per replicare un giardino di questo tipo in ambienti simili. Il lavoro di Legambiente e del Gruppo Unipol è stato presentato nel corso di una passeggiata che ha toccato alcuni giardini panteschi presenti nella valle di Monastero, lungo uno dei percorsi più belli dell’isola. Alla passeggiata hanno preso parte parte, tra gli altri, Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente; Marisa Parmigiani, Responsabile Sostenibilità Gruppo Unipol; Sonia Anelli, direttrice del Parco Nazionale di Pantelleria; Angelo Parisi, assessore all’ambiente comune di Pantelleria, Giuseppe Barbera, dell’Università di Palermo e tra i più qualificati esperti di paesaggio rurale del Mediterraneo, i ricercatori che hanno realizzato il censimento.
I giardini di Pantelleria sono un manufatto di forma cilindrica realizzato a secco con pietre nere e una minuscola apertura, così bassa che per entrare è necessario chinare il capo. Dentro un solo albero, un agrume custodito gelosamente al riparo dalle intemperie, dal gelo e dal vento, cresciuto grazie al microclima che si crea all’interno e all’umidità che la strana costruzione riesce a trattenere. Il giardino pantesco, è uno dei più singolari manufatti rurali dell’isola che rappresenta un laboratorio secolare che ha affinato tecniche agricole e costruttive che hanno saputo fare tesoro della scarsità della risorsa idrica e di eventi climatici estremi. Nell’ambito della campagna Bellezza Italia, Legambiente e il Gruppo Unipol, grazie alla collaborazione dell’ente Parco Nazionale Isola di Pantelleria e del Dipartimento di Scienze Agrarie Alimentari e Forestali dell’Università degli Studi di Palermo,: un lavoro unico e completo che ha restituito una preziosa mappa con foto, descrizione, georeferenziazione e stato di conservazione dei giardini. Alcuni di questi, per tipologia e localizzazione, sono stati ora inseriti in un itinerario di scoperta
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