Saranno sistemati in una palestra di Castelvetrano i 300 braccianti stranieri rimasti senza un tetto dopo l’incendio nella tendopoli in cui è morto un 36enne della Guinea Bissau. Lo riferisce la prefettura di Trapani, indicando che a breve saranno disponibili i «moduli abitativi» forniti dal'Unhcr 700-800 braccianti in arrivo nel Trapanese per la raccolta delle olive.
La soluzione dei moduli abitativi, individuata prima della tragedia, si è purtroppo rivelata tardiva per il giovane Omar, morto nell’incendio. «Adesso con maggiore forza dopo questa tragedia, bisogna proseguire nel percorso individuato al tavolo prefettizio al quale abbiamo partecipato, quello cioè di realizzare con urgenza due campi regolari», hanno affermato i segretari generali della Cgil di Trapani Liria Canzoneri, della Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana con il segretario territoriale Massimo Santoro, e generale della Uil Eugenio Tumbarello, insieme a Giovanni Di Dia segretario Flai Cgil, Franco Nuccio segretario Fai Cisl e Tommaso Macaddino segretario Uila Uil, intervenendo sul caso dell’ex campo immigrati a confine fra Campobello di Mazara e Castelvetrano.
«Abbiamo sempre sostenuto che le condizioni nella struttura abusiva - hanno aggiunto - erano al limite della vivibilità sotto ogni punto di vista. Dispiace ancor di più che pur avendo individuato la soluzione, non si sia stati in grado di metterla in campo in tempi utili ad evitare questa tragedia, ma adesso si intervenga immediatamente. Inoltre bisogna porre rimedio alle condizioni in cui lavorano e vivono questi immigrati, non è più tollerabile l’illegalità diffusa, la mancanza di sicurezza e il caporalato che porta a queste situazioni limite. E’ una battaglia di civiltà che riguarda tutti».
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